Ospite di Rivelo, il programma condotto da Lorella Boccia che ha esordito ieri – giovedì 19 dicembre 2019 – in prima serata, Cecilia Rodriguez si è aperta sulla sua malattia. Un disturbo molto comune di cui la bella argentina ha sofferto in passato, appena giunta in Italia. La storia di Cecilia è ormai nota: ‘catapultata’ nel Belpaese dopo Belen, la piccola Rodriguez – insieme al resto della famiglia – ha raggiunto la sorella in cerca di fortuna. Ed è stato proprio allora che, per soddisfare le richieste del mondo della moda, si è lasciata trascinare nel vortice.
Cecilia Rodriguez malattia: «Volevo dimagrire, mi hanno dato una dieta dove mi hanno tolto tutto»
Nel corso dell’intervista dai toni intimi con la Boccia, Cecilia ha confessato di aver avuto seri problemi con l’alimentazione: per poter rientrare nei canoni da modella, le fu infatti consigliato di mettersi in forma, curare i denti e seguire una dieta ben precisa. Cambiando stile di vita e alimentare, la piccola Rodriguez ha iniziato ad avere i primi malesseri. «È una cosa che non ho mai raccontato, – ha detto – forse ad Ignazio… Ho avuto un periodo, quando ero arrivata in Italia, in cui volevo fare la modella. Ovviamente mi hanno detto sì ti prendiamo, ma devi lavorare sulla tua immagine, devi sistemare i denti, andare in palestra, metterti a dieta». «Ho detto ok va bene – ha proseguito allora Cecilia – sono andata da un nutrizionista che mi ha dato una dieta dove mi hanno tolto tutto, volevo dimagrire e mettermi in forma per poter lavorare».
«Mangiavo quantità industriali per saziarmi…»
«Mangiavo quantità industriali per saziarmi – ha rivelato quindi la minore delle Rodriguez – e dopo mi sentivo male e vomitavo. Ho sofferto di bulimia e anoressia». Il momento di svolta per Cecilia si è verificato in una serata particolare: «Era Natale – ha raccontato – ed eravamo a casa di Fabrizio Corona. Entro nel panico perché mangiamo tanto. Allora vado in bagno, ma c’era un enorme corridoio, e ho difficoltà a vomitare». Raggiunta dalla madre, la donna si rende conto del problema. «Mia madre ha capito e ha cominciato a seguirmi di più». «Per fortuna – ha dunque concluso – la testa ce l’ho ancora: così ho capito che non dovevo fare questo, mi son vergognata a dirlo, ma in un mese sono uscita e non ho avuto bisogno di cercare aiuto nella famiglia, anche se penso che con l’appoggio della famiglia si possano risolvere tante cose».