23/09/2018 13:57
- Aggiornamento 23/09/2018 14:07
Chieti rapina shock: coppia derubata e seviziata per ore in casa da quattro malviventi. Alla donna è stato tagliato il lobo di un orecchio. Le vittime sono Carlo Martelli, 69 anni, fondatore dellʼ associazione Anffas, e la moglie Niva Bazzan. In casa era presente anche il figlio disabile, rimasto illeso. Il terribile fatto si è verificato la notte scorsa, tra sabato 22 e domenica 23 settembre in una villa in località Carminiello di Lanciano (Chieti). I rapinatori hanno tagliato il lobo dell’orecchio destro alla povera donna: ad agire quattro uomini incappucciati che dopo essersi introdotti nell’abitazione hanno legato i coniugi e li hanno picchiati facendosi consegnare bancomat e carte di credito. I rapinatori hanno messo a soqquadro anche la stanza del figlio disabile della coppia, che però non è stato percosso né ferito.
Tenuti in ostaggio per ore, intorno alle 6 del mattino la coppia è riuscita a liberarsi e a dare l’allarme nella villa adiacente del fratello del medico. Un inferno durato due ore quello dei coniugi: alla luce di quanto emerso da una prima ricostruzione, due dei quattro rapinatori sono usciti per andare a prelevare al bancomat. Una volta che i quattro sono poi fuggiti, il medico è riuscito a liberarsi dalle fascette di plastica con cui era stato immobilizzato, e a liberare anche la moglie.

“Quanto accaduto la scorsa notte è una barbarie che non ha precedenti nel nostro territorio” – ha dichiarato il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo – “La brutale violenza con la quale sono stati colpiti due nostri concittadini, nella propria casa, è indegna di un Paese civile e merita la risposta più celere possibile da parte delle forze dell’ordine e degli organi di giustizia. Ho visitato in ospedale questa mattina Carlo Martelli e la moglie Niva, coppia di coniugi cui sono legato da sentimenti di amicizia e profonda stima, per esprimere loro la solidarietà e la vicinanza di tutta la comunità Lancianese, che conosce bene il valore del contributo sociale e professionale che la loro famiglia ha dato e dà alla nostra città. Esprimo ferma condanna per l’incredibile e inaudita efferatezza di cui sono state vittime Carlo e Niva e al contempo totale fiducia negli organi dello Stato preposti a rintracciare e ad assicurare alla giustizia, in tempi rapidi, i responsabili di questa barbarie”.