Patatine fritte & co. fanno ingrassare, lo sappiamo. E’ quindi bene ridurre il consumo di quello che viene comunemente definito “cibo spazzatura”, non solo perché fa accumulare chili di troppo, ma anche perché causa dei disturbi alle nostre funzioni mentali.
A mettere in luce questo effetto collaterale una nuova indagine effettuata negli States e pubblicata nella rivista “Physiology and Behavior”, condotta dai ricercatori della University of California Los Angeles che hanno appurato come diete troppo ricche di grassi rallentino le funzioni mentali, rendendo pigro il cervello. I topini da laboratorio sottoposti al test, dopo aver assunto cibi raffinati ricchi di zucchero o fruttosio riconducibili a quelli della dieta umana, oltre ad aver inevitabilmente accumulato qualche chilo, hanno anche manifestato una evidente “diminuzione di motivazione e delle reazioni fisiche e mentali”.
Gli effetti negativi di questo tipo di alimentazione si sono resi evidenti dopo solo tre mesi dall’avvio della sperimentazione, a differenza di un altro gruppo di topi sottoposti a regime alimentare sano che invece non hanno avuto alcun problema. Quando i topini venivano stimolati con premi in cibo e acqua per essere indotti a compiere alcuni esercizi, quelli alimentati con cibi pesanti si muovevano con estrema lentezza, facendo pause – riposo di 10 minuti, gli altri, invece, reagivano con sveltezza facendo pause molto più brevi rispetto ai primi.