Il ciclista britannico Chris Froome, quattro volte trionfatore al Tour de France e recente vincitore della Vuelta in Spagna, è stato trovato positivo al salbutamolo (un broncodilatatore) durante un controllo antidoping effettuato proprio nella corsa a tappe spagnola, il 7 settembre, al termine della 18ª tappa da Suances a Santo Toribio de Liebana. Lo comunica la Federazione ciclistica internazionale, aggiungendo che le controanalisi sono già state effettuate, e hanno confermato la positività del primo campione.
#froome, il #salbutamolo è contenuto nel #ventolin un antiasmatico. Il britannico soffre asma. Potrebbe dimostrare l’uso terapeutico. In ballo c’è la #Vuelta
— Pier Bergonzi (@pierbergonzi) 13 dicembre 2017
Cosa è il salbutamolo
Il salbutamolo è contenuto in farmaci da banco come il Ventolin, usato dagli asmatici e nel Broncovaleas con cui milioni di mamme curano le bronchiti dei loro bambini. Potente broncodilatatore, il salbutamolo è una sostanza a parte nel pianeta dell’antidoping. Può essere assunto senza nemmeno chiedere autorizzazione terapeutica a patto che non se ne aspirino più di 1600 microgrammi in 24 ore o 800 nell’arco di 12 ore.
I limiti stabiliti dal mondo del ciclismo
Proprio per smascherare chi abusa del salbutamolo, la Wada ha stabilito da cinque anni una soglia limite nelle urine oltre la quale scatta la positività: 1000 nanogrammi per millilitro. In quelle prelevate a Chris Froome dopo la 18º tappa della Vuelta, il 7 settembre scorso, ce n’era esattamente il doppio: 2000 nanogrammi per millilitro.
La quantità di salbutamolo nelle urine di #Froome è superiore ai 1000 ng/ml consentiti. Caso analogo a quelli di Petacchi e Ulissi, poi squalificati #doping
— Andrea Berton (@aberton70) 13 dicembre 2017
La difesa del team Sky di Chris Froome
Il super team di Froome, la Sky, ha subito contrattaccato: “Il limite è solo un indicatore. Il salbutamolo viene secreto dall’organismo nelle urine in maniera a volte imprevedibile, non a caso la federazione internazionale non ha sospeso l’atleta e chiede ulteriori controlli prima di prendere provvedimenti.” Il ciclista ribatte ancora: “Tutti sanno che ho l’asma. Conosco le regole e le conosce anche il medico del team, che mi ha proposto un dosaggio progressivo durante la corsa. Siamo tranquilli e pronti a sostenere gli esami richiesti.”
La notizia di #Froome positivo non mi stupisce per niente. Detto questo, tutti gli avvoltoi che aspettano questi episodi per vomitare odio sul ciclismo mi fanno schifo.
— Stefuz (@Stefy_1987) 13 dicembre 2017
Ohibò! Hanno beccato per doping un altro vincitore di un grande giro ciclistico. #froome pic.twitter.com/NvWdUWkkUt
— Josh Danloor (@JDanloor) 13 dicembre 2017
Chris Froome doping, ora i test per il ciclista
Ora per Froome si apriranno le porte di un laboratorio della Wada, per un test specifico che viene eseguito sono in caso di non negatività al salbutamolo. All’atleta verrà chiesto di pedalare sui rulli, in condizioni di temperatura e umidità simili a quelle di gara, assumendo quantità progressive di salbutamolo e producendo di volta in volta campioni di urina. Con il test si vuole capire se a una quantità lecita di salbutamolo assunto corrisponda una produzione di metaboliti nella norma o, come a volte succede, un’ipersecrezione che caratterizzi un metabolismo speciale. Nel primo caso ci sarebbero abuso e lunga squalifica, nel secondo tutto verrebbe archiviato.