Cocaina in valigia, italiana arrestata in Australia aveva un complice: gli investigatori sarebbero in possesso di nuovi elementi contro di lei. “Sto bene”, avrebbe detto ad un amico al telefono.
L’insegnante di sostegno pugliese, contrariamente a quanto dichiarato agli inquirenti australiani che l’hanno fermata il 12 gennaio all’aeroporto di Melbourne dopo averle trovato 5 kg di cocaina pura in valigia, sarebbe stata ben consapevole di quel carico illecito. Elisa ha infatti lasciato a casa, dove è stato ritrovato dagli investigatori, il cellulare sul quale la chiamavano tutti, familiari, amici e colleghi, e che ha squillato a vuoto per giorni dopo la sua partenza per l’Australia.
Leggi anche: Cocaina in valigia, italiana arrestata in Australia: il fratello fa inquietante dichiarazione
L’ipotesi di un complice con lei sull’aereo che da Roma ha fatto scalo a Dubai prima di arrivare a Melbourne, inoltre, appare sempre più concreta. Si tratterebbe stando alle indiscrezioni “della stessa persona proprietaria dell’auto con cui Elisa è arrivata a Roma, dopo aver fatto tappa a Flumeri, immortalandosi in una foto pubblicata sul suo profilo Dacebook sabato 11 febbraio”, ne dà notizia Repubblica.it. Al vaglio degli inquirenti le prenotazioni dei voli.