Il gran caldo è arrivato e i pronto soccorsi hanno cominciato ad accogliere le prime persone colpite da gravi malori per le alte temperature. Come difendersi dall’afa? Come evitare cali di pressione? Quali accorgimenti praticare? Secondo le previsioni questo weekend l’anticiclone Scipione porterà il termometro a raggiungere temperature record: si parla addirittura di 33-35°C. Dunque, leggiamo insieme qualche consiglio utile degli esperti.
Caldo africano, come difendersi? La parola agli esperti
Sul portale “Humanitas Salute” il dottor Stefano Ottolini, medico dell’Unità di Medicina d’urgenza dell’ospedale Humanitas, ha spiegato: «La regola aurea per difendersi dal caldo è idratarsi in modo adeguato bevendo due litri di acqua al giorno. Insieme a un’alimentazione leggera e al ripararsi dalle ore più calde della giornata, dalle 11 alle 18, l’idratazione è l’arma più efficace contro il sole. L’acqua è l’ideale perché aiuta a reintegrare quanto si perde sudando; assolutamente vietati alcolici, bevande zuccherate e gassate». Lo stesso dottore ha poi chiarito: «Bisogna coprirsi in modo corretto per proteggersi dai raggi solari e lasciar traspirare la pelle con vestiti di colore chiaro, di lino o cotone». Sul discorso aria condizionata lo specialista ha affermato: «A casa i ventilatori vanno benissimo, ma puntati in alto e non direttamente contro i corpi, così come il getto dell’aria condizionata. Un sicuro vantaggio dell’aria condizionata è che deumidifica l’aria. Tuttavia, potremo anche sentire una sensazione di maggior freschezza, riusciremo sicuramente a respirare meglio, ma una volta spento l’impianto il malanno è dietro l’angolo. Il pericolo sono gli improvvisi sbalzi di temperatura, che devono essere vitati il più possibile».
Temperature elevate, cosa si rischia davvero?
Come sappiamo più sensibili al gran caldo sono gli anziani e i bambini, che devono riguardarsi, ma anche i soggetti affetti da patologie croniche, cardiovascolari, respiratorie, neurologiche o da diabete. Ma cosa si rischia davvero? Quali pericoli corriamo? Il dottor Stefano Ottolini ha spiegato: «Sbalzi di temperatura o condizionatori usati in maniera impropria possono far sorgere raffreddori o dolori articolari. Con l’esposizione al caldo ci si sente più deboli e sono frequenti episodi di ipotensione, ovvero cali di pressione».
Caldo africano, il decalogo degli esperti
Ecco dunque che bisogna stare attenti! Sul sito ufficiale della Fondazione Umberto Veronesi è stato pubblicato, proprio per rispondere all’emergenza caldo africano, un decalogo degli esperti scritto dal Ministero della Salute. Tra i consigli principali: uscire di casa nelle ore meno calde del giorno, indossare un abbigliamento leggero, rinfrescare l’ambiente domestico e di lavoro, ridurre l’attività fisica e la temperatura corporea, bere con regolarità, conservare correttamente i farmaci, precauzioni come il sistema di climatizzazione quando si va in auto, stare accanto alle persone a rischio.