Venti di guerra lungo l’asse del Pacifico tra Usa e Corea del Nord attirano l’attenzione del mondo sugli sviluppi di un altro potenziale conflitto. Le conseguenze, sotto il profilo economico mondiale potrebbero essere pesanti e gli Stati Uniti potrebbero essere costretti a rallentare la ripresa dalla crisi attuale, che ha spostato l’asse del mondo da occidente a oriente.
Le forze armate nordcoreane sono pronte a colpire. Il comunicato della Kcna, riportato in mattinata, è diretto e chiaro: “Il Comando supremo dell’Esercito popolare di Corea è in posizione da combattimento, così come le unità di artiglieria a lungo raggio, incluse quelle strategiche con razzi a lungo raggio che hanno per obiettivo tutti i target nemici degli Stati Uniti, come le basi continentali delle Hawai e di Guam” .
Quel che è certo è che la Corea del Nord tiene alla propria sovranità più di ogni altra cosa e non tollera minacce di alcun genere. Il regime nordcoreano, indispettito dalle recenti esercitazioni militari congiunte USA-Seul, ha minacciato anche attacchi nucleari contro le postazioni americane. Nonostante i recenti esperimenti effettuati, tuttavia, gli esperti di settore ritengono che Pyongyang non disponga ancora delle tecnologie necessarie per costituire una minaccia reale. I progressi fatti negli ultimi mesi, a partire da settembre, non devono, in ogni caso, indurre Washington ad abbassare la guardia.
La Cina, intanto, resta alla finestra e osserva con sguardo attento l’evolversi dell’attuale situazione politico-militare. Obiettivo, riuscire, nella fase delle trattative e della mediazione, ad assumere un ruolo centrale di importanza globale per le sorti degli equilibri economici e geopolitici mondiali.