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Cosa è l’ingorgo fiscale 2018 e perché costerà alle imprese 19 miliardi di euro?

30/06/2018 10:42

Lunedì 2 luglio arriverà quello che la Cgia chiama ‘ingorgo fiscale’, la scadenza delle imposte di inizio estate, che costerà alle imprese 19 miliardi di euro. Come ricorda l’associazione mestrina, il calendario fiscale l’aveva prevista per oggi, ma essendo un giorno prefestivo la scadenza slitta a lunedì. Pertanto, gli imprenditori avranno 2 giorni di tempo in più per recuperare la liquidità necessaria per onorare le richieste del fisco. “Un problema non di poco conto – dice la Cgia – visto che l’importo economico da versare sarà estremamente impegnativo”.

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Cosa è l’ingorgo fiscale dell’estate 2018

L’Ufficio studi dell’associazione segnala che tra il versamento del saldo 2017 e il primo acconto di quest’anno, le imprese saranno chiamate a pagare l’Ires (Imposta sui redditi delle società di capitali), mentre i lavoratori autonomi e gli altri percettori di reddito dovranno versare l’Irpef e le addizionali regionali e comunali Irpef. Inoltre, tutti gli imprenditori saranno chiamati a versare il saldo dell’anno scorso e l’acconto di quest’anno dell’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) e l’iscrizione per l’anno 2018 alle Camere di Commercio. Pertanto, nelle casse pubbliche è previsto un gettito complessivo pari a 19,2 miliardi di euro.Come funziona l'Ape volontaria, costi e penalizzazioni

Ingorgo fiscale, entro quando si devono pagare le imposte?

Quest’anno, comunque, la normativa fiscale consente di pagare le imposte entro il 20 di agosto, con una maggiorazione dello 0,40 per cento a titolo di interesse corrispettivo. Un po’ di tempo in più rispetto ai canonici 30 giorni aggiuntivi consentiti normalmente, in quanto la data cade ai primi di agosto e, automaticamente, slitta al giorno 20 dello stesso mese in osservanza di una norma che da qualche anno ha stabilito che tutti gli adempimenti fiscali che scadono tra il 1° e il 20 agosto possono essere effettuati entro quest’ultima data. Nel 2018, pertanto, la possibilità di ritardare il versamento può essere fatto pagando 4 euro in più ogni 1.000 dovuti al fisco. Una opzione di cui le imprese possono “beneficiare” fino al 20 agosto.