È di pochi giorni l’approvazione, da parte della Regione Emilia Romagna, di alcuni emendamenti alla legge del 2005 sul benessere animale, contenenti fra l’altro il divieto di tenere i cani alla catena (prima regione in tutta Europa!), a tutti gli effetti un vero e proprio maltrattamento fisico e psicologico inflitto al miglior amico dell’uomo. Un grosso passo avanti per la tutela dei nostri compagni a quattro zampe, ma per quanto riguarda i test sui cosmetici, la normativa che cosa prevede per evitare sofferenze agli animali?
Si sente parlare spesso di cosmetici cruelty free, vale a dire “non testati su animali”, ma non sempre risulta chiarissimo quando effettivamente lo sono: con le leggi che cambiano di frequente, come diventare un consumatore consapevole?
Nel 1993 l’emanazione di una specifica direttiva europea vieta la vendita di cosmetici testati su animali, ma la sua applicazione è stata sempre rimandata, e solo nel 2003 un’ulteriore direttiva auspica la progressiva messa al bando dei test sugli animali. Oggi, chiunque voglia acquistare un prodotto non testato sugli animali deve verificare la conformità del prodotto stesso allo Standard Internazionale (controllato dall’Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale), simboleggiato graficamente da un coniglietto che salta circondato da stelline – il “leaping bunny”, che però non tutte le aziende che aderiscono allo Standard utilizzano. Sul sito della Lega Italiana Antivivisezione (www.lav.it) è presente un elenco di ditte cruelty free che aderiscono allo standard.
Le diverse diciture che si trovano sulle confezioni dichiarano invece il metodo con il quale i prodotti sono stati testati, e non sono di alcuna garanzia per quanto riguarda l’aderenza allo Standard: clinicamente testato significa che sono state utilizzate cavie umane, mentre microbiologicamente testato significa che è stato controllato in laboratorio per escludere una contaminazione da funghi e batteri; dermatologicamente testato indica che il prodotto è stato testato su un derma, ma senza specificare quale… mentre anticomedogenico significa semplicemente che non occlude i pori. La dicitura Non testato su animali garantisce che il prodotto finito non è stato sottoposto a questo tipo di controllo, ma non esclude che lo siano state le singole sostanze che lo compongono.Dunque, per poter scegliere in tutta sicurezza ed essere sempre consapevoli dei prodotti che usiamo quotidianamente sulla nostra pelle, senza trascurare la vita animale e l’ambiente che ci circonda, la parola d’ordine è informazione!