L’ex governatore del Piemonte Roberto Cota ha restituito alla tesoreria della Regione 32 mila euro: a tanto ammontano le spese pazze che la procura gli contestò – dal rimborso delle tristemente famose mutande verdi, a quello delle cene al ristorante – più il 30% del danno arrecato all’immagine dell’ente pubblico.
Il gesto nasce con l’obiettivo di ottenere condizioni più favorevoli in sede processuale aggirando in questo modo l’incandidabilità imposta dalla legge Severino. Proprio ieri 9 aprile, nell’ambito dell’udienza preliminare, si è scoperto che altri quindici consiglieri hanno seguito il buon esempio, restituendo alla Regione Piemonte la somma complessiva di 300 mila euro (il “maltolto” contestato è pari a un milione e mezzo di euro).
Attraverso le parole dell’avvocato Domenico Aiello, l’ex governatore continua a ribadire la sua assoluta estraneità ai fatti, dichiarando che il gesto è stato pensato “in un’ottica di trasparenza”. Il processo, con rito abbreviato, avrà luogo il 21 ottobre 2014.
(fonte: La Repubblica)