Il Premier Mario Monti ed il Presidente Giorgio Napolitano lo hanno detto chiaramente: niente dimissioni del Governo prima dell’approvazione della Legge di Stabilità, altrimenti sarebbero guai seri il paese. Dalle parti del Pdl, responsabile di quest’accelerazione verso le elezioni, è arrivato un ok, ma solo all’approvazione della legge finanziaria.
Potrebbe essere a rischio anche il Decreto Sviluppo, già approvato dal Senato, che però deve ricevere l’approvazione della Camera entro il 18 dicembre, pena il decadimento. Salterà molto probabilmente anche il disegno di legge che taglia e accorpa le Province, ancora in discussione alla Camera: ci sono ancora numerosi emendamenti su cui l’aula non ha raggiunto alcun accordo.
Infine, sembra destinata a morire con l’attuale legislatura la Delega Fiscale, già approvata dalla Camera ma attualmente rinviata in Commissione Finanze dall’aula del Senato. Per non parlare, infine, della proposta di modifica della Legge Elettorale, ancora da presentare in aula.
Un’unica speranza resta per il noto Decreto Mille Proroghe, che approvato congiuntamente alla Legge di Stabilità: un provvedimento non di poco conto visto che rifinanzia i contratti di 260mila precari della Pubblica Amministrazione, rifinanzia alcuni ammortizzatori sociali in attesa dei nuovi previsti dalla Riforma del Lavoro Fornero e soprattutto dovrebbe stanziare i fondi per il terremoto in Emilia, Lombardia e Veneto dello scorso maggio.