Il curriculum vitae è il biglietto da visita con il quale ci presentiamo al mondo del lavoro. Un punto saliente riguarda le nostre competenze professionali e organizzative. Non è così semplice come può sembrare scriverne uno accattivante e, soprattutto, professionale. Vi sono diversi errori che si possono commettere e esistono diverse tipologie di curriculum che variano in base al tipo di lavoro per il quale ci si candida. Ecco cosa scrivere e cosa non scrivere in questi casi.
Le capacità e le competenze organizzative sono un fulcro molto importante del curriculum vitae e le informazioni devono essere sempre dosate per non sembrare troppo costruite o, addirittura, false. Come primo punto, vanno precisate le origini delle competenze, ovvero dove queste sono state acquisite: ambito professionale, formativo o personale ad esempio. Ci sono alcune frasi che possono essere utili a far capire il nostro grado di competenza organizzativa, non bisogna abusarne ma scegliere con ponderatezza, in base alle nostre reali capacità. Il primo obiettivo di un buon curriculum vitae, infatti, è la genuinità.
Frasi come: capacità di lavorare in autonomia, capacità di ascolto, attitudine alla pianificazione, capacità di gestire il lavoro sotto stress. Queste sono solo alcune di quelle utili. Anche per quanto concerne le competenze professionali valgono le stesse regole: bisogna inserire i propri titoli di studio, la formazione e, soprattutto, come riusciamo a metterla in pratica in ambito lavorativo. Ciò che bisogna evitare è l’eccesso: descrizioni troppo lunghe e dettagliate possono annoiare e farvi apparire troppo ‘ampollosi’. Capacità di sintesi e ottima sintassi sono sufficienti a descrivere tutto con assoluta chiarezza.