La Legge di stabilità varata dal governo Letta il 15 ottobre è stata, fin da subito, oggetto di contestazioni da parte di tutti i partiti. Una manovra finanziaria che, si capiva, avrebbe subito innumerevoli modifiche. Ed eccoli qui in arrivo, oltre 1000 emendamenti. Saranno presentati in commissione bilancio al Senato, il termine ultimo è fissato per domani 10 novembre a mezzogiorno, e al momento si stimano circa 3mila proposte di modifica presentate.
Ben seicento li propone il Pd, che punta su un fondo di garanzia per gli investimenti (per le Pmi, l’export, le infrastrutture) e si concentra sul capitolo previdenza, ipotizzando, in materia di pensioni, un contributo di solidarietà da 90mila euro l’anno. I disoccupati in pensione a 62 anni con le vecchie regole (ossia con i contributi che hanno finora versato) e maggiore flessibilità nel trattare la situazione degli esodati. La proposta per allargare il cuneo fiscale, favorendo il taglio del costo del lavoro per le imprese, prevede non solo uno sgravio per le nuove assunzioni ma, in virtù dell’introduzione di una “franchigia Irap”, un allargamento a tutte le imprese. Questi e tanti altri i contenuti degli emendamenti che, se approvati, comporteranno costi in più per 1 miliardo di euro.
Il Pdl, invece, mette sul tavolo una proposta che già fa discutere: la “sdemanializzazione” degli stabilimenti turistici, con una vendita delle infrastrutture cedibili (cioè spazi per bar, palestre, piscine) e un allungamento delle concessioni sulle spiagge vere e proprie, a cui si accompagnerebbero “concessioni di lungo termine” per le zone “di ombreggiatura”. Dalla vendita delle spiagge, il centrodestra ritiene di poter ricavare 4-5 miliardi. Ma questa proposta ha provocato la reazione immediata dei Verdi, e il leader Angelo Bonelli la commenta così: “L’idea di vendere le spiagge è semplicemente un delitto contro gli italiani, che verrebbero derubati di un bene comune che appartiene a tutti. E per fermare quest’indecenza, che non esiste in nessun Paese europeo siamo pronti a incatenarci al parlamento”. Ancora, riduzione della spesa con la eliminazione di enti intermedi, una sanatoria delle cartelle esattoriali e tante altre le voci nel ‘pacchetto’ emendamenti Pdl, per un totale di circa 600. Entro il 15 novembre la commissione bilancio dovrebbe concludere l’esame del provvedimento e il 18 novembre dovrebbe iniziare la discussione in Aula.