Il voto della Giunta per decidere sulla decadenza dalla carica di senatore di Silvio Berlusconi sarà palese. Una diatriba che si trascina da mesi, questa, e che oggi finalmente ha trovato esito risolutivo: 7 voti favorevoli a voto palese e 6 contrari. La decisione è figlia della consapevolezza che si tratterà di un voto sull’integrità del Plenum del Senato, non sulla persona. Di Silvio Berlusconi, in questo caso.
“Vittoria! Sarà voto palese come ha sempre proposto dal primo giorno il Movimento 5 Stelle. Con il voto palese la stella della trasparenza illumina il buio del Senato”, queste le parole con cui Paola Taverna, capogruppo del Movimento 5 Stelle, commenta l’esito della votazione. Quello riservato al Cavaliere sarà quindi il trattamento che andrebbe riservato ad un qualunque parlamentare. Perché per lui fare eccezione?
E in una nota i senatori del M5S si rivolgono al Presidente del Senato Grasso, esortandolo ad agire consequenzialmente a quanto affermato ieri nella riunione dei capigruppo: si calendarizzi immediatamente la seduta per il voto decadenza già per la prossima settimana, dal 5 novembre. Ma l’aula del Senato respinge, per alzata di mano, tale istanza grillina: votano contro la maggioranza e la Lega Nord, a favore M5s e Sel. Rimane quindi il calendario deciso dalla conferenza dei capigruppo che non accenna a data decadenza. Il presidente della commissione Giustizia del Senato Nitto Palma (Pdl), intanto avverte: “Con sì a decadenza sarà rischio stabilità governo. Se sarà un voto politico, nessuno si lamenti delle conseguenze”.