Il famoso detto “mens sana in corpore sano” sembra trovare più che mai conferma in un recente rapporto pubblicato dal New England journal of medicine, secondo cui le ultime generazioni sarebbero colpite dal terribile morbo di Alzheimer e da demenza senile, sempre più in tarda età rispetto al passato.
In particolare, i sintomi con cui si manifestano queste patologie, si iniziano a manifestare negli individui in età più avanzata se non, addirittura, al loro crepuscolo. Secondo il team di ricercatori (psichiatri, neurologi, epidemiologi e biostatistici) appartenenti al Group Healt research Institute, all’Università della California, a quella del Michigan e di Wahington, che hanno svolto l’indagine, questo rallentamento è dovuto soprattutto ad una maggiore educazione alimentare e al miglioramento degli stili di vita intrapresi dalle nuove generazioni.
Se è vero che oggi vivendo di più, molte più persone arrivano alla vecchiaia e, di conseguenza, il numero dei casi di Alzheimer e di demenza risultano aumentati, dall’altra parte queste malattie si manifestano sempre più a ridosso della morte. Questo è il trend sorprendentemente positivo sottolineato da Eric Larson, responsabile dello studio. Una tendenza registrata negli Stati Uniti ma che può essere confermata anche per l’Europa.
E, un ulteriore traguardo, potrebbe venire dal miglioramento dell’assistenza fornita dai Sistemi Sanitari Nazionali e una scelta di stili di vita più salutari incentrati, soprattutto, sulla prevenzione di patologie legate al sistema cardiovascolare (pressione arteriosa, colesterolo, etc..). Ma anche da una maggiore educazione, attraverso l’informazione, e il miglioramento delle condizioni di vita e di reddito delle famiglie.
In controtendenza, invece, i dati su obesità, l’eccessivo consumo di zuccheri e diabete, elementi che rappresentano seri fattori di rischio tanto per il morbo di Alzheimer quanto per la demenza. Per questo il prossimo 11 Dicembre alla Lancaster House di Londra, in occasione del G8 Dementia Summit, il giornale inglese che ha pubblicato la ricerca, metterà in rete un podcast sull’argomento.