Don Andrea Gallo versa in condizioni critiche, il sacerdote genovese “di strada”, come lui stesso ha sempre amato definirsi, ha visto aggravarsi le sue condizioni di salute negli ultimi giorni. Il portavoce della comunità di San Benedetto al Porto Domenico Chionetti, fondata da Don Gallo negli anni Settanta, comunica che il “parroco dei diseredati” ha ricevuto nella serata di ieri l’estrema unzione, notizia confermata anche dal Secolo XIX. Don Gallo è stato dimesso dall’ospedale per ritornare presso la sua amata Comunità di San Benedetto assistito e vegliato dai suoi collaboratori coadiuvati da un’assistenza medica domiciliare.
Ieri una nota pubblica della comunità asseriva quanto le condizioni di Don Andrea si fossero aggravate esortando tutti coloro che lo stimano e lo amano a pregare per lui. Durante la notte l’84enne è stato vegliato dai nipoti, Paolo e Vittorio mentre tutta Italia si stringe virtualmente al capezzale di quest’uomo straordinariamente coriaceo e determinato “all’accoglienza dei fratelli più deboli”. E sono proprio loro, i diseredati dall’ortodossia clericale, che affollano i social network allo scopo di testimoniare la propria vicinanza: “Don Gallo… ma che spaventi ci fai prendere… riprenditi presto che ti vogliamo tutti bene. Ti aspettiamo e con grande affetto anche noi Immigrati Liguri che hai sempre difeso. Forza dai…”
Pioggia di amore e affetto anche da parte di politici e personaggi noti; da Nichi Vendola a a Laura Puppato, da Fiorella Mannoia a Piero Pelù. Un messaggio, laconico ma gentile, fa capolino su quel portone che Don Gallo ha sempre voluto spalancare a chi non sapesse più dove andare e, soprattutto, non avesse più nessuno disposto a prendersi cura di lui: ” chiediamo a tutti, alla Stampa e ai media di non entrare, chiediamo il rispetto della quiete“. E l’italia, come è giusto che sia, rispetterà questa legittima richiesta restando in attesa di aggiornamenti sulla salute del “prete di strada” che ama tanto.