Caso Elena Ceste ultime notizie: Michele Buoninconti – marito della vittima in carcere condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione per il delitto – è stato vittima di un’aggressione in cella. Il vigile del fuoco fu arrestato il 29 gennaio 2015, dopo che nell’ottobre precedente furono rinvenuti i resti della moglie nel canale del Rio Mersa, a meno di un km dalla sua casa di Costigliole d’Asti. Fu lui la mattina del 24 gennaio 2014 a denunciare la scomparsa di Elena. Si è sempre dichiarato innocente ed estraneo ai fatti contestati.
Buoninconti è detenuto nel carcere di Saluzzo e finora ha sempre dato prova di una condotta impeccabile. Sebbene si senta vittima della giustizia italiana che lo avrebbe condannato ingiustamente per un delitto non commesso (la sua difesa, infatti, sostiene la morte accidentale di Elena Ceste), in cella non ha mai manifestato atteggiamenti litigiosi e iracondi. Detenuto modello, l’ex vigile del fuoco è rispettoso di norme e dei regolamenti carcerari, anche nei confronti degli agenti della polizia penitenziaria.
Tuttavia nei giorni scorsi per una banale discussione sarebbe stato aggredito e picchiato da un altro detenuto. Buoninconti avrebbe riportato lesioni e, mentre veniva aggredito, non avrebbe nemmeno opposto resistenza. Subito soccorso, è stato trasformato in infermeria e medicato. Quasi non si sarebbe difeso: aperta una indagine interna per capire come sono andati i fatti. Il suo avvocato, Enrico Scolari dello studio Benni di Ivrea, ha bollato quello accaduto come “grave episodio”. Michele Buoninconti “è un uomo pacifico che sta scontando la pena inflitta, se possibile, con serenità ed equilibrio. In questa fase, la più delicata, dovrebbe trascorrere il tempo in un clima il più possibile tranquillo. Il fatto che non abbia reagito in alcun modo, è il segno di rispetto e di attenzione verso le autorità carcerarie, un modo per evitare ulteriore incidenti”.