Hanno la certezza che la verità su ciò che accadde la mattina del 24 novembre 2014 Michele Buoninconti non gliela racconterà mai. I genitori di Elena Ceste, Franco e Lucia, hanno rilasciato le prime dichiarazioni ufficiali dopo la sentenza di condanna a 30 anni di reclusione per il vigile del fuoco 45enne, giudicato colpevole dell’omicidio della loro figlia.
“Non possiamo dirci contenti. Siamo sì soddisfatti per la sentenza, ma niente e nessuno purtroppo potrà mai restituirci nostra figlia” – hanno dichiarato i signori Ceste al settimanale Giallo – “Certo, vorremmo che un giorno Michele ci raccontasse cosa è davvero accaduto quella mattina. È un desiderio che abbiamo nel cuore, ma non crediamo che lui lo farà. Né adesso, né in futuro”.
Un’amara constatazione, quella del papà e della mamma di Elena, ai quali il Tribunale dei minori ha affidato la custodia dei loro 4 nipotini, giacché a Buoninconti è stata tolta la patria potestà. “Sì, è davvero difficile accettare una verità del genere, perché per noi Michele è sempre stato come un figlio” – hanno aggiunto i coniugi Ceste – “Fino a quando non è stato arrestato, gli abbiamo sempre creduto. Tante cose, poi, hanno iniziato a farci venire i dubbi…”.
Lo stesso Michele nei mesi precedenti al ritrovamento del cadavere di Elena, parlava spesso con la suocera, dicendole che sua figlia non si sarebbe mai potuta suicidare: “Lo sai com’era, tu la conosci, non lo avrebbe mai fatto”. Per la donna deve essere stato un duro colpo fare i conti con l’amara verità.