“Da chi mi deve fare vergognare ancora mia moglie?”, così Michele Buoninconti all’indomani della scomparsa di Elena Ceste. Perché sua moglie, è stato appurato dagli inquirenti, aveva amicizie ‘virtuali’, cercava disperatamente una via di fuga da una realtà familiare che la opprimeva. Lo conferma anche il guardiacaccia che sostiene di avere visto la sua foto in un sito di incontri.
Michele aveva forse scoperto dei tradimenti? Esistono infatti degli uomini ‘segreti’ che Elena incontrò più volte, per scambiare confidenze e, forse, cercare conforto e comprensione. Uno di loro è l’uomo della Golf grigia, incontrato nel parcheggio di un supermercato. Un altro è Paolo Lanzilli, il fidanzatino dei tempi della scuola, con cui Elena ebbe una storia durata un anno e mezzo. L’uomo di recente aveva ritrovato la donna su Facebook, e con lei chattava quasi quotidianamente, attraverso un assiduo scambio di messaggi. “Di notte, quando il marito, che faceva i turni, era al lavoro” – dice Paolo – “perché a lui dava fastidio che lei stesse su Facebook”.
Ancora, l’uomo delle cave, ex compagno di scuola di Elena, interrogato dagli inquirenti perché più volte appartatosi di nascosto in macchina con lei, tra l’estate e l’autunno 2013, presso la località “delle cave”, appunto, vicina alla casa della donna. “Parlavamo, come amici, non c’è mai stato niente di morboso. Lei mi raccontò dei suoi rimpianti, si sentiva sola. Diceva che suo marito era possessivo e le vietava di avere rapporti via chat con chiunque”. La procura di Asti ha vagliato con attenzione gli alibi di questi uomini, senza tuttavia riscontrare elementi compromettenti tali da indurre a dubitare della loro attendibilità.