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Elezioni 2018 liste collegi uninominali: tensione nei partiti, grane per Renzi, ecco tutti i principali duelli

Giorni tesissimi per tutti i partiti politici che concorreranno alle elezioni politiche 2018 del prossimo 4 marzo: lunedì, giorno 29 marzo 2018, sarà il termine ultimo per poter presentare le liste dei collegi uninominali. E la tensione è alle stelle, specie all’interno del centrosinistra dove Matteo Renzi ha diverse grane da risolvere, soprattutto a causa dello scontro con Leu e Orlando. Secondo gli ultimi sondaggi, del resto, saranno i due movimenti politici ad avere ridotto il numero dei collegi.

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Elezioni 2018 liste Pd collegi uninominali: tensione alle stelle

Le due minoranze presenti nel Pd – quella che fa capo al ministro Orlando (111 parlamentari uscenti, 20% al congresso) e quella che fa capo al governatore pugliese Emiliano (otto gli uscenti, 9% al congresso) – sono sul piede di guerra. Minacciano di “disertare la campagna elettorale. Se Renzi continua a comportarsi così, le liste se le fa con chi vuole ma non con noi. Noi non ci candidiamo e non facciamo campagna elettorale. Voteremo per il Pd, certo, ma faremo da spettatori.” La sua area, del resto, è in rivolta, chiede almeno 60 parlamentari, di cui 38 in collegi sicuri: 30 nei listini e otto nei collegi. Le truppe di Emiliano, non meno agguerrite, non scenderanno sotto il numero venti.

Elezioni 2018 liste Pd collegi uninominali: big al Nord, tensioni al Sud

Ai big del Partito Democratico è stato assegnato un collegio (Boschi a Trento contro la Biancofiore, Delrio a Reggio Emilia, Orlando a La Spezia, Franceschini a Ferrara, Pinotti a Genova, Fedeli a Piombino) ma con recupero proporzionale per quelli non sicuri. Non altrettanto sarà per i “peones” uscenti. In Leu è scoppiata una rivolta in Calabria, con tanto di catene di sms e wathsap circolati a Montecitorio, per la candidatura di Nico Stumpo in entrambi i listini proporzionali. In Sardegna la protesta è per il nome imposto come capolista, che viene da Reggio Emilia, Claudio Grassi.

Le posizioni di Gentiloni e Casini

Il premier Gentiloni se la dovrebbe vedere nel collegio di Roma 1 con Rossella Muroni di Leu, che ha quindi evitato di schierare Stefano Fassina. Per entrambi c’è anche un listino. A Bologna il candidato del centrosinistra al Senato sarà Casini e dovrebbe vedersela con Errani di Leu, che però potrebbe essere dirottato a Ravenna. Sempre nella città felsinea, ma nel proporzionale (e quindi potrebbero passare entrambi) si contenderanno i voti Bersani per Leu e Fassino per il Pd, che sarà presente anche a Torino in un uninominale.

Luigi Di Maio contro una fisica del Pd

A Pomigliano il leader di M5s, Luigi Di Maio, dovrà vedersela con una candidata locale del Pd, insidiosa: Annalisa Allocca, scienziata di 33 anni, che collabora con il team di fisici che a ottobre ha ottenuto il nobel per la Fisica per l’osservazione delle onde gravitazionali.

Messina, scontro Genovese – Navarra

A Messina contro mister preferenza del centrodestra Genovese, il Pd dovrebbe contrapporre Pietro Navarra, il giovane rettore (49 anni) dell’Università.

Elezioni 2018 liste centrodestra collegi uninominali: scontro Forza Italia – Lega

Preoccupazione per Silvio Berlusconi e Forza Italia perché i collegi buoni del Nord vanno divisi con la Lega e quelli del Sud con Fdi e Noi con l’Italia. Gli uscenti stanno firmando l’accettazione della candidatura ma per più collegi e quindi non sanno dove saranno collocati. Per ora si conoscono gli uninominali di alcuni big, che avranno il recupero proporzionale: Carfagna a Salerno, De Girolamo a Benevento, Gelmini in Lombardia, Giammanco a Palermo, Prestigiacomo a Siracusa. Polverini sarà a Roma ma senza il paracadute del proporzionale e così altri, per far spazio ad alcuni nomi nuovi. Fuori dai giochi Antonio Razzi.

A Benevento, ma al Senato, dovrebbe correre in quota “quarta gamba” Sandra Lonardo Mastella. I due Cesàro, padre e figlio, correranno in Campania, uno al Senato e l’altro alla Camera. Quanto alla Lega ha annunciato la candidatura di Alberto Bagnai, economista “no euro”. L’altro economista Claudio Borghi, sfiderà Piercarlo Padoan a Siena, ed è facile intuire che il “Monte” e le banche saranno al centro della campagna elettorale. E’ questo uno dei duelli che si cominciano a delineare.

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