Dopo Silvio Berlusconi tocca a Matteo Renzi, leader dei DEM, prendere parola ai microfoni di Radio Capital nella trasmissione “Circo Massimo”. Questa mattina, mercoledì 10 gennaio, l’ex Premier e Segretario del PD ha bacchettato Silvio Berlusconi evidenziando tutti i limiti della sua campagna elettorale. “Ha avuto la possibilità di governare il nostro Paese ed ha fallito, da lui solo promesse, con noi i fatti.” In sintesi il pensiero di Renzi sul Cavaliere.
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Elezioni 2018, Renzi su Berlusconi: “Al Governo ha fallito”
Così Matteo Renzi parla di Silvio Berlusconi in quella che si preannuncia un’infuocata bagarre elettorale: “Non so come possa Berlusconi negare la realtà dei fatti. Non ho mai detto che è un pericolo per la democrazia – ha specificato il leader dei DEM – ma dal 2008 al 2011 con il governo di Berlusconi e della Lega l’Italia ha vissuto una crisi devastante. Il milione di posti di lavoro promessi da lui, lo abbiamo realizzato noi. Berlusconi alla prova del governo ha fallito”.
E sulla possibilità di formare un governo di larghe intese con Berlusconi, Renzi è chiarissimo: “Rivendico il tentativo istituzionale di fare riforme insieme. Le riforme fatte insieme erano fatte in accordo. L’accordo si basava sull’impegno di una trasformazione istituzionale”. Mai larghe intese, quindi? “Assolutamente sì”, assicura Renzi che esclude “assolutamente” un governo di larghe intese con l’ex Cavaliere: “voglio dire ai cittadini che più voteranno Pd e centrosinistra, più lo spettro e il rischio delle larghe intese si allontanerà”.
La mia intervista di oggi al Tg3. Perché dobbiamo insistere sull’evasione fiscale e scommettere sulla credibilità delle proposte. Perché si vince con i fatti, non con i proclami. Con i risultati, non con le promesse. https://t.co/VzkV9maxwl
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 9 gennaio 2018
Elezioni 2018, Renzi bacchetta Luigi Di Maio: “Un giorno dice una cosa, poi cambia idea”
In merito al Movimento 5 stelle e alla sua posizione sull’Europa, il segretario Pd, Renzi, è molto critico: “Luigi Di Maio nei giorni pari è per uscire dall’euro, in quelli dispari per restare. Dipende da come lo prendi. Vediamo quanto durerà la proposta. La motivazione mi colpisce molto: l’asse franco-tedesco è più forte che mai. Nel 2012, c’era la Germania a guidare. Oggi con Emmanuel Macron più forte e la Germania più debole, l’asse è più forte”. Se il M5s ha scelto di stare dentro l’Europa, prosegue l’ex premier, “è un passo in avanti. Vediamo quanto dura. Ma non ce l’ho con Di Maio, semplicemente parla di cose che non conosce”.
+ 1mln di posti di #lavoro da febbraio 2014, di cui + del 53% a tempo indeterminato. Tasso di occupazione più alto da quando esistono le serie storiche #Istat. #Disoccupazione giovanile ai livelli più bassi degli ultimi 5 anni. Ora #avanti con il #salariominimo legale pic.twitter.com/H1VoJMfYlL
— Partito Democratico (@pdnetwork) 9 gennaio 2018
Elezioni 2018, Abolizione Canone Rai: Renzi ribadisce la sua posizione
Non poteva mancare una domanda sull’abolizione del canone Rai, che tanto ha agitato le acque all’interno del Pd negli ultimi giorni: “Non facciamo la campagna elettorale sul canone – ha precisato Renzi -: il Pd punta a tornare a Palazzo Chigi, non alla guida di Agicom”, ha puntualizzato. “A me serve la questione del canone per stanare Silvio Berlusconi e Beppe Grillo su un altro tema – aggiunge il leader del PD – quello dell’evasione fiscale. Noi diciamo che se pagano tutti si paga meno, e il canone è un simbolo da questo punto di vista. Grillo e Berlusconi, invece, hanno una relazione complicata con l’evasione fiscale…”.
Tutti sparano numeri a caso in #campagnaelettorale. Ieri dalla Gruber ho chiesto: si faccia un confronto pubblico tra tutti i partiti indicando da dove si prendono i soldi e come.
Noi siamo pronti. Gli altri? pic.twitter.com/yHVM8Xljxa— Matteo Renzi (@matteorenzi) 9 gennaio 2018
Campagna elettorale Renzi: le promesse circa gli aiuti alle famiglie
In vista delle prossime elezioni, un argomento importante è l’aiuto alle famiglie, tema per il quale il Pd formalizzerà la sua proposta dopo il deposito delle liste: “Ci sono tre ipotesi in campo sul sostegno alla famiglia: il modello francese di quoziente familiare, l’assegno familiare generale e infine quello indirizzato ai singoli minori. L’obbiettivo è quello di mettere più soldi nelle tasche delle famiglie”, ha detto il leader dem. Quanto all’Irpef, Renzi ammette che si parla di ridurre le aliquote: “L’obiettivo di ridurre le aliquote Irpef esiste ancora, ma non è giusto fare la flat tax. Se Berlusconi fa passare la flat tax, lui, il milionario, risparmia un sacco di quattrini. Ma perché l’operaio dell’Ilva deve pagare le stesse tasse che paga lui? Cinque aliquote sono troppe, ma una è poca”.
Capitolo Jobs Act, Renzi: “Abolirlo? Sarà contento il Nordest…”
“Il problema non sono le tipologie contrattuali o l’articolo 18 – ha insistito Renzi -, ma come creare una rete di protezione per cui se perdi il lavoro, ti fai la formazione e poi quando arriva una proposta di lavoro la accetti, non devi stare a casa”. “Noi – ha sottolineato – siamo quelli che dobbiamo dire ai nostri ragazzi che ‘bisogna provarci’: non solo in politica, ma anche nelle aziende. Dobbiamo fare di più per chi ha voglia di mettersi in gioco. Non solo per i ragazzi, ma anche per chi ha 54 anni. Noi oggi possiamo porci il problema delle nuove garanzie perché siamo ripartiti”.
Alla promessa di Berlusconi di abolire la riforma del jobs act una volta al governo, Renzi replica: “Sarà contento il Nordest, il mondo produttivo, vorrei vedere che ne pensano gli imprenditori di tornare al mondo del lavoro del passato”.