Da oggi a mezzanotte non è più possibile rendere noti i risultati dei sondaggi elettorali successivi alla data del 16 febbraio 2018. La Par Condicio, legge 28/2000 che regolamenta la comunicazione politica, parla chiaramente e vieta la diffusione di dati nei quindici giorni antecedenti le elezioni politiche. Nel caso specifico non si potranno rendere noti gli indici di gradimento fino al 4 marzo 2018, data in cui gli italiani saranno chiamati al voto. Ma lo stop ai sondaggi elettorali ci consente di porre in essere alcune riflessioni. Ad esempio, qual è l’attuale situazione politica italiana? Secondo quanto emerso dagli studi statistici, ci sarà davvero una maggioranza dopo il 4 marzo 2018? Ecco cosa c’è da sapere.
Elezioni 2018, stop ai sondaggi elettorali in una situazione di assoluta empasse
Ecco gli ultimi sondaggi elettorali da consultare:
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In percentuale: il centrodestra è al 34,7%, il Movimento Cinque Stelle al 29,4%, il centrosinistra al 27,4% e Liberi e Uguali al 5,3%. Il sondaggio si concentra anche sulle ipotesi che ha il centrodestra di raggiungere in solitaria la maggioranza dei seggi. E qui il Sud è decisivo. Nel caso di un risultato vicino al 35%, la coalizione guidata da Berlusconi, Meloni e Salvini dovrebbe ottenere al Sud 83 collegi. Con risultato prossimo al 40%, i collegi da vincere al Sud diventano 62 mentre con percentuali al 45% il numero scende a 42.
Sondaggi Ixè, il centrodestra a un passo dalla maggioranza. Il Pd ha perso 5 punti in 4 mesi. M5s primo gruppo parlamentare https://t.co/vRhh7nYecI
— Peter Gomez (@petergomezblog) 12 febbraio 2018
Elezioni 2018, Gentiloni è il leader più gradito: parlano i numeri
La partita dei leader è senza storia. Demos e Ipsos assegnano le stesse prime quattro posizioni. Gentiloni su tutti. Gradito dal 47% dei cittadini sia secondo Demos che secondo Ipsos. Al secondo posto Emma Bonino (42% – 36%), al terzo Luigi Di Maio (38% – 35%), al quarto Matteo Salvini (34% – 29%). Per i partiti: c’è un lento calo del Pd a fronte di una sostanziale tenuta del Movimento Cinque Stelle. In questo senso sono da segnalare le forbici indicate da Euromedia Research in un sondaggio commissionato da Porta a Porta. Dove i tre valori sono relativi al minimo, al valore centrale e al massimo:
- Forza Italia: 15,6 – 17,3 – 19,0
- Lega: 12,7 – 14,2 – 15,7
- Fratelli d’Italia: 3,9 – 4,8 – 5,7
- Noi con l’Italia: 1,6 – 2,3 – 3,0
- Tutta l’area di centrodestra: 36,5 – 38,6 – 40,7
- Partito Democratico: 20,3 – 22,1 – 23,9
- Civica Popolare: 0,2 – 0,5 – 0,8
- +Europa: 1,6 – 2,3 – 3,0
- Insieme: 0,4 – 0,8 – 1,2
- Minoranze linguistiche: 0,1 – 0,4 – 0,7
- Tutta l’area di centrosinistra: 24,2 – 26,1 – 28,0
- Movimento 5 stelle: 24,9 – 26,8 – 28,7
- Liberi e Uguali: 4,8 – 5,8 – 6,8
- CasaPound Italia: 0,3 – 0,6 – 0,9
Infine una domanda rivolta da Emg agli elettori di sinistra sulle scelte post voto di Liberi e Uguali. Per il 21% il partito di Grasso dovrebbe cercare un’alleanza con il Pd. Per il 25,2% l’alleanza andrebbe ricercata con il Movimento 5 Stelle. Il 22,8% sostiene che è meglio non allearsi con nessuno.
Ho una proposta per quelli che ridicolizzano i sondaggi e propagandano strumenti furbetti come il “sentiment su Twitter”: se il csx vince a Nuoro e il cdx a Pergine gli offro una cena. Se invece vincono M5S a Nuoro e csx a Pergine, la cena la vinco io. Ok? :) pic.twitter.com/7nbBRjawgV
— Lorenzo Pregliasco (@lorepregliasco) 7 febbraio 2018
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