Messa in soffitta la possibilità di andare alle urne per le politiche in piena estate, è ancora tempo di parlare di elezioni. Questa volta, però, si parla delle Comunali 2018. Infatti, sono 6.749.654 gli italiani chiamati al voto domenica 10 giugno, dalle 7 alle 23, per scegliere sindaco e giunta di 761 Comuni. Le amministrative si terranno in due capoluoghi di provincia, un capoluogo di regione, 109 città con più di 15mila abitanti e 652 comuni pari o inferiori a 15.000 abitanti. Diventerà primo cittadino, nelle città con meno di 15mila abitanti, chi otterrà la maggioranza dei voti; nelle città con oltre 15mila abitanti, in caso di ballottaggio, si voterà domenica 24 giugno. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle elezioni amministrative 2018.
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Elezioni Comunali 2018, dove si vota il 10 giugno?
I capoluoghi di provincia coinvolti nelle Elezioni Comunali 2018 sono Brescia, Sondrio, Imperia, Treviso, Vicenza, Massa, Pisa, Siena, Ancona, Terni, Viterbo, Teramo, Avellino, Barletta, Brindisi, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani. Nello stesso giorno di domenica 10 giugno si voterà per rinnovare i consigli circoscrizionali del III e del VIII municipio di Roma Capitale. Poi c’è il caso dei Comuni commissariati: uno calabrese (San Luca), altri quattro sardi (Austis, Magomadas, Ortueri, Putifigari e Sarule).
Elezioni Comunali 2018 come si vota: le regole da seguire
Sono due le modalità di voto per le elezioni comunali 2018, a seconda che si tratti di un comune con meno di 15.000 abitanti e di un comune con popolazione superiore. Nel primo caso nella scheda è indicato, a fianco del contrassegno, il candidato alla carica di sindaco. L’elettore ha diritto di votare per un candidato alla carica di sindaco, segnando il relativo contrassegno. Può esprimere un voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale compreso nella lista collegata al candidato alla carica di sindaco prescelto. Nei comuni più popolosi si può votare per una lista attribuendo così la preferenza anche al candidato sindaco collegato oppure si può votare solo per il candidato sindaco non esprimendo la preferenza per alcuna lista. Si può votare per un candidato sindaco e per la lista ad esso collegata o in alternativa si può votare per un candidato sindaco e per una lista non collegata (è il “voto disgiunto”). Infine, l’elettore potrà manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere. L’elezione del sindaco è contestuale a quella dei consiglieri comunali collegati alla medesima lista.