Il DL Fisco 2018 attualmente in discussione al Senato – in attesa di incassare la fiducia – introduce il concetto di equo compenso professionisti allargato a tutti e non più solo agli avvocati. La Commissione Bilancio del Senato, infatti, ha approvato l’emendamento alla legge di conversione del decreto fiscale che stabilisce il diritto a un compenso minimo al di sotto del quale non si potrà scendere che deve essere proporzionato alla qualità e quantità del lavoro.
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Equo compenso professionisti: cos’è?
Equo compenso professionisti, cos’è? Per chi non lo sapesse si tratta di una norma già presente per l’ordine degli Avvocati. Adesso, con l’emendamento approvato in Commissione Bilancio del Senato, l’equo compenso professionisti è stato allargato a tutti. Il testo in origine, dunque, tutelava i servizi degli avvocati nel contenzioso con le parti “forti”, ossia banche, assicurazioni e grandi imprese, poi il raggio d’azione è stato esteso a tutti gli autonomi.
#Equocompenso per i professionisti che lavorano per la #PA è un principio di giustizia. Ottimo lavoro comune con @chiaragribaudo. #RiformaPA
— Marianna Madia (@mariannamadia) 15 novembre 2017
Equo compenso professionisti: come funziona?
Equo compenso professionisti, in qualità di norma, prende come punto di riferimento, per definire soglie di remunerazione al di sotto delle quali non è possibile scendere, per i professionisti regolamentati i parametri giudiziari (usati dai magistrati per dirimere le controversie) emessi dai ministeri vigilanti degli Ordini, mentre per le altre categorie occorrerà individuare modalità di determinazione dei compensi.
A proposito di cose di sinistra, finalmente #equocompenso per i professionisti. Grazie a @chiaragribaudo e ai @SenatoriPD per questo importante risultato. https://t.co/khzjSX85Lk
— orfini (@orfini) 15 novembre 2017
Equo compenso professionisti: tutelati 4,4 milioni di lavoratori
Il provvedimento che introduce, nel DL Fisco 2018 l’Equo Compenso Professionisti, riguarda circa “4,4 milioni” di persone poiché, ha ricordato la presidente del Comitato libere associazioni professionali, Emiliana Alessandrucci, le categorie non regolamentate hanno “circa 3 milioni di soggetti” e gli ordinistici sono oltre 1,4 milioni. “Era un impegno preso con tutti i professionisti” per sradicare il caporalato intellettuale, ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando. A fargli eco il titolare dell’Agricoltura Maurizio Martina: “Il Pd traduce gli impegni in fatti”.
Molto bene l’estensione #equocompenso proposto da #PD. Si tutelano i professionisti verso la PA, si rendono inderogabili i parametri, si estende oltre gli avvocati. Bravi @chiaragribaudo e @senatoriPD. Traduciamo impegni in fatti, mettendo sempre al centro la qualità del lavoro.
— Maurizio Martina (@maumartina) 15 novembre 2017
#equocompenso approvato l’emendamento: non solo avvocati, ma si estende il principio a tutti i #professionisti pic.twitter.com/uCV1aWj288
— Chiara Dazzi (@chiara_dazzi) 15 novembre 2017
Equo compenso professionisti: esultano gli ordini
Massimo Miani, presidente dei commercialisti, soddisfatto per l’introduzione dell’equo compenso professionisti: “La norma costituisce un ineludibile corollario di quella sul divieto di abuso di dipendenza economica previsto nel Jobs act degli autonomi.” “L’introduzione dell’equo compenso, – dice Diego Buono, presidente della Cassa geometri – restituisce dignità al lavoro professionale e ripristina un concetto fondamentale della Costituzione.”