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Erika De Nardo sposata: oggi donna nuova ma a Novi Ligure non dimenticano, parla don Mazzi

Delitto di Novi Ligure: Erika De Nardo sposata, oggi donna libera, diplomata geometra e laureata in Lettere durante la detenzione, è pronta per iniziare la sua nuova vita. Una notizia, questa, divulgata da don Antonio Mazzi, che ha riacceso il dibattito sulla drammatica vicenda verificatasi ormai 18 anni fa ma che ancor oggi divide l’opinione pubblica. L’orrore nella villetta di via Dacatra al civico 12 – oggi via Caduti di Nassiriya – a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, si consumò il 21 febbraio 2001 alle 18.50 di quello che fino a quel momento era stato un pomeriggio come tanti. Erika De Nardo e il fidanzatino Omar Favaro, di 16 e 17 anni, massacrarono a coltellate la madre e il fratellino della ragazza, per suo volere.

Susy Cassini, madre 41enne, e suo figlio undicenne, Gianluca, furono sorpresi in casa al loro rientro dalla giovane coppia di assassini armati di coltello. Tra le vittime designate anche il padre di Erika, Francesco De Nardo, che si salvò solo perché quella sera rincasò più tardi, a massacro ormai avvenuto. I due ragazzi furono condannati in via definitiva dalla Cassazione nel 2003: Erika a 16 anni di reclusione, Omar a 14 anni. Quest’ultimo è tornato in libertà nel 2010, dopo avere scontato 9 anni di carcere; Erika, invece, uscì di prigione il 5 dicembre 2011, dopo avere scontato quasi 11 anni. Il padre non l’ha mai abbandonata “e io l’ammiro ma non avrei mai avuto il suo coraggio. Da mamma non credo che avrei perdonato Erika se avesse ucciso mio figlio con 87 coltellate, sono sincera”. Così oggi, 2 dicembre, Maria Teresa Ruta, ospite in studio di Storie Italiane per discutere della vicenda.

Un padre “buono e misericordioso”, lo definisce Don Mazzi che ha seguito Erika in carcere, appoggiandola nel suo percorso di riabilitazione, e l’ha ospitata nella sua comunità Exodus.  L’ingegner Francesco De Nardo non abita più nella villetta del massacro ma, assicurano i vicini di casa, quasi con cadenza quotidiana vi si reca per sistemare il giardino e prendere la posta. Quella casa dell’orrore è disabitata, custode di una strage che l’opinione pubblica italiana ancora ricorda con strazio. “La scena più agghiacciante che io abbia mai visto in 20 anni”, ha detto la criminologa Roberta Bruzzone tra gli ospiti in studio di Eleonora Daniele.

Secondo quanto trapela da giorni, a Novi Ligure molti nutrirebbero ancor oggi diffidenza verso la ragazza, non credono che sia cambiata come invece assicura don Mazzi. Ed anche sui social non si contano i post di chi reputa blanda la pena inflittale, nemmeno scontata per intero, e sarcasticamente scrive che non si stupirebbe di veder presto Erika in politica. La proprietaria di una trattoria ha raccontato al Corriere della Sera che gli altri non capiscono come il padre abbia potuto perdonarla, io sì. Lui è un uomo straordinario”. Ma la donna rappresenta un’eccezione giacché, a telecamere spente, la maggior parte delle testimonianze raccolte sarebbe stata ostile a Erika De Nardo. Intervistato dal settimanale Oggi, don Antonio Mazzi ha rivelato nuovi particolari sulla vita della oggi 35enne: “Si è sposata, ha maturato la giusta consapevolezza sulla tragedia, quella che permette di continuare a vivere. Il padre è stato molto importante in questo percorso”. 

 

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