Nonostante il giorno festivo, sono continuati i commenti politici alla scelta di Giorgio Napolitano di affidare il tentativo di risolvere l’impasse istituzionale a due gruppi di esperti, da lui nominati. Tecnici, persone di alto profilo istituzionale ma soprattutto politici “navigati” del Pd e del Pdl: questa la composizione dei due gruppi di consiglieri del Presidente, che inizieranno a lavorare martedì.
Del primo gruppo fanno parte Valerio Onida, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello, Luciano Violante: chiaramente un gruppo di lavoro che mira a costruire un’ipotesi di governo di larghe intese Pd-Pdl.
Del secondo gruppo fanno parte invece Enrico Giovannini (presidente dell’Istat), Giovanni Pitruzzella (presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato), Salvatore Rossi (membro del direttorio della Banca d’Italia), Enzo Moavero Milanesi, Giancarlo Giorgetti e Filippo Bubbico.
E anche qui, con gli ultimi due nomi, si cerca di costruire un asse tra centrosinistra e centrodestra, in particolare sul discorso delle autonomie locali e del rapporto nord-sud.
Ma i gruppi di lavoro nominati da Napolitano non accendono gli entusiasmi, né a destra né a sinistra. Oggi il capogruppo alla Camera del Pdl Renato Brunetta è tornato a ribadire la necessità di elezioni politiche al più presto, magari dopo un tentativo di cambiamento della legge elettorale, mentre dalla parte del PD si continua a ribadire il no ad una grande coalizione con il Pdl.
Lo scenario più probabile è quello di una prorogatio del Governo Monti fino all’elezione del nuovo capo dello Stato ed al successivo tentativo di riforma elettorale, che se fallisse, significherebbe elezioni in luglio o al più tardi a settembre.