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Expo2015: chef di fama mondiale cucineranno i cibi non utilizzati della fiera

23/04/2014 18:31

Nell’ambito del progetto “Condivisione Universale”, lo chef Massimo Bottura ha proposto l’idea di invitare i più grandi chef del pianeta a Milano, per cucinare i cibi avanzati dagli stand di Expo2015. Una grande battaglia simbolica contro lo spreco. Come spiega lo stesso Bottura, non si cucinerà per buongustai o personalità altolocate, ma per i poveri e giovani, dimostrando che lo spreco è un’offesa all’armonia dell’uomo, ai suoi bisogni ed alle sue speranze.

expo 2015 paesi partecipanti

Cogliere la bellezza di questa condivisione per calarla nella pratica è toccato al regista e direttore artistico Davide Rampello, curatore e responsabile del Padiglione Zero a Espo2015, che ha sviluppato l’idea progettuale facendogli assumere un valore permanente come testimonianza duratura e concreta del senso del bene e del buono insito nel cibo. Nel mondo non c’è solo fame di cibo, ma anche di quello che questo esprime, cioè generosità, bellezza e amore.

L’idea è stata condivisa dalla Curia di Milano che ha messo a disposizione un luogo idoneo ad accogliere la nuova struttura ed anche dalla stessa direzione di Expo2015 che si farà carico di rendere disponibile e recapitare gli avanzi di cibo. L’invito di Bottura è stato accolto da oltre 30 famosi chef mondiali che durante l’Expo giornalmente di alterneranno in cucina per preparare e donare ai bisognosi il cibo non utilizzato della fiera. La Caritas milanese si occuperà di gestire e mantenere viva la struttura che sorgerà nella parrocchia di Greco, in un vecchio teatro abbandonato,edificio novecentesco che sarà ristrutturato con un progetto curato dal Politecnico di Milano secondo i principi della sostenibilità ambientale. I più famosi designer italiani disegneranno ciascuno un tavolo per otto persone che verranno realizzati con legno di quercia dal più falegname nel mondo (Riva 1920). Il Refettorio assumerà una dimensione educativa che oltrepasserà l’esperienza di Expo, diventando una scuola permanente dove s’insegnerà ai nostri futuri chef deigner e artisti il valore della vita e della condivisione affinché essi la possano esportare nel mondo.