La lotta al terrorismo da parte di Facebook, il celebre social network di Mark Zuckerberg, continua senza pausa. Negli ultimi anni, infatti, diverse piattaforme online vengono usate sempre più spesso come trampolino di lancio per la propaganda terroristica e proprio per questo motivo, anche il CEO dunque corre ai ripari allo scopo di rendere la piattaforma più sicura.
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Contro la propaganda terroristica online, Facebook ha inaugurato Hard Questions, uno spazio web, un blog dove poter discutere con gli utenti sui temi più caldi e spinosi, dai post molesti alla sicurezza e alla privacy. A Menlo Park, infatti, hanno deciso di inserire nuovo personale, sono già più di 3 mila le persone che monitorano i contenuti pubblicati sul social network ventiquattro ore al giorno in tutto il mondo. Per quanto riguarda il fronte antiterrorismo, gli impiegati sono almeno 150 tra ex delle forze dell’ordine, analisti e accademici.
Oltre alle persone fisiche, però, entra in gioco anche l’intelligenza artificiale che, dati alla mano, starebbe già dando i suoi frutti. Questo nuovo sistema lavora tramite il riconoscimento del linguaggio e delle immagini, ma può anche identificare gli utenti recidivi e molto altro. L’unico errore commesso dalla squadra di Mark Zuckerberg, però, è avvenuto sul finire del 2016 ed è stato raccontato anche da The Guardian: a causa di un bug presente nel sistema, il famoso social network ha rivelato l’identità dei moderatori. I rischi, ovviamente, sono tanti come quello di poter diventare preda di atti terroristici. Basti pensare che da quel momento, uno dei moderatori vive sotto protezione.