Facebook, Twitter, Google, Microsoft: no al terrorismo
Facebook, al pari di Twitter, Google, Microsoft, è stanca di fare da cassa di risonanza ai principi terroristici. Per questo, i colossi del web, avrebbero in mente di creare un database antiterrorismo. L’idea di Facebook e dei principali servizi web nasce per contrastare la propaganda e arruolamento di cui anche lo Stato Islamico fa uso: la comunicazione via web, infatti, è uno dei punti forti di ISIS che riesce, così, a coinvolgere i giovani europei con moto di ribellione.
Facebook, Twitter, Google, Microsoft: la soluzione per dire stop al terrorismo
Così, Facebook e Twitter, insieme a Google e Microsoft, hanno stabilito di entrare in cooperazione per semplificare il riconoscimento e la provenienza di foto, immagini, video e file audio che possono appartenere alle agenzie terroristiche. Infatti, l’obiettivo dei colossi del web è quello di creare un database in cui inserire le ‘impronte digitali’ degli account che condividono o interagiscono su foto e video a sfondo terroristico.
Facebook, Twitter, Google, Microsoft: come funziona il database antiterrorismo
Il database antiterrorismo pensato da Facebook, Twitter, Google e Microsoft dovrebbe essere di semplice utilizzo: quando i colossi del web elimineranno una foto o un video di propaganda verrà aggiunto al contenuto un ‘hash’, in gergo tecnico, che consentirà a Facebook, Twitter, Microsoft e Google di identificarlo. Sarà un’eliminazione automatica? No, perché ogni azienda dovrà tenere conto dei propri termini di servizio.
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Facebook, Twitter, Google, Microsoft: il comunicato congiunto
“Facebook, Microsoft, Twitter e Youtube stanno collaborando per contenere la diffusione di contenuti terroristici online, non c’è posto per i contenuti che promuove il terrorismo sui nostri servizi hosting. Quando noi saremo allertati – si legge nel comunicato congiunto – prenderemo un’azione rapida contro questo tipo di contenuti in conformità con le nostre rispettive politiche.
A partire da oggi ci impegniamo alla creazione di una banca dati per questo servizio per poter contenere, all’interno di un database, le immagini e i video di terrorismo o reclutamento di terroristi. Attraverso la condivisione di queste informazioni con l’altro, possiamo utilizzare gli hash condivisi per aiutare a identificare potenziali contenuti terroristici per i rispettivi consumer. Ci auguriamo che questa collaborazione porterà a una maggiore efficienza, mentre continueremo a far rispettare le nostre politiche per contribuire a contenere il problema globale dei contenuti terroristici online.”
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