Da marzo in poi, infatti, diremo addio per sempre alla tanto protetta e agognata privacy immolata sull’altare della tecnologia sotto forma di app mobile in grado di seguire l’utente come un’ombra.
La privacy finisce in soffitta come un pezzo d’antiquariato perché i nostri spostamenti saranno monitorati costantemente anche se i dispositivi sono disattivati. Per chi si doterà di questa app tanto innovativa quanto invasiva e invadente in pratica non ci sarà più la possibilità di sfuggire alle maglie di questa specie di grande fratello.
Ovviamente c’è pure chi, a priori, è entusiasta all’idea di poter seguire in tempo reale gli spostamenti degli amici: non necessariamente si tratta di mariti o mogli che sospettano di essere traditi, ma molto più candidamente di persone che in questo modo potranno accorciare le distanze reali con gli amici o, come dicono gli esperti, con la loro community.
Inimmaginabili anche i risvolti economici di questa rivoluzione: pensate alle offerte pubblicitarie che potranno arrivare ai singoli utenti a seconda dei loro spostamenti. Non si tratta di pedinamento, ma poco ci manca. Ma statene certi, nella società voyeuristica di oggi, questa app ‘ammazzaprivacy’ spopolerà.