Laboriose ed indispensabili alla sopravvivenza e conservazione del mondo, le api con il loro instancabile lavoro di ‘impollinazione’ offrono un contributo importante. Eppure l’uomo, continua a mettere a rischio la loro vita con pesticidi, diserbanti, allevamenti intensivi e quant’altro, trascurando il fatto che una moria di api equivale ad un pezzo di ecosistema che si sgretola. Un ecosistema già minato da tanti fattori – climatici e di inquinamento – che lo mettono a rischio quotidianamente. Tra i tanti benefici che questi insetti ci offrono, ve n’è uno importantissimo: possono anche permetterci di salvarci diagnosticando in breve tempo un tumore.
La designer portoghese Susana Soares, a tal proposito, ha presentato il suo progetto alla Dutch Design Week di Eindhoven, nei Paesi Passi. Progetto che si avvale di un apparecchio in vetro e di api addestrate a riconoscere particolari molecole nell’aria associate a malattie come il cancro ai polmoni, alla pelle o al pancreas e la tubercolosi. La straordinaria scoperta fatta dagli scienziati dimostra che le api, in particolar modo quelle da miele “Apis mellifera”, sono dotate di uno straordinario senso dell’olfatto che è più potente di quello di un cane segugio e sono perfettamente in grado di rilevare le succitate molecole presenti nell’aria.
Durante i test in laboratorio si è visto come le api volano in una delle 2 camere dello strumento (un’ampolla di vetro), quella più grande, mentre nella seconda e più piccola, il paziente espira aria che si può vedere attraverso la condensazione. Le api sono in grado di riconoscere ed avvicinarsi alla camera più piccola in caso di odori ‘conosciuti’, quelli del cancro. La Soares spiega: “Le api possono essere addestrate in 10 minuti. La formazione consiste semplicemente nell’esporle ad un odore specifico e poi alimentarle con una soluzione di acqua e zucchero, quindi esse associano quell’odore con un premio in cibo.” E sono pure dotate di buona memoria: una volta addestrata, l’ape si ricorderà l’odore per tutta la vita, a condizione che sia sempre ricompensata con lo zucchero. Sono numerosissimi gli enti di ricerca che stanno mostrando interesse verso quest’uso a scopo terapeutico delle api, precisissime nella diagnosi precoce attraverso la rilevazione sul respiro di una persona; e si spera che una così importante risorsa sostenibile e di valore sia impiegata quanto prima per siffatti scopi benefici, giacché dopo aver eseguito la diagnosi mediante questa tecnica, verrebbero immediatamente rilasciate nel loro alveare. Chissà che non si pensi seriamente a dotare le cliniche di un apparato idoneo all’allevamento e training degli infallibili insetti.