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Fellini e il cinema a vent’anni dalla sua scomparsa

Vent’anni fa esatti si spegneva al Policlino Umberto I di Roma, causa un ictus, un pezzo di storia del Cinema ( la maiuscola è doverosa): Federico Fellini. Il suo lascito è e sarà imperituro. Come non ricordare  per fare solo alcuni esempi: Amarcord, nostalgico film sulla Romagna terra natale del regista, La Dolce Vita, celebre per la passeggiata di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi con un magistrale Marcello Mastroianni o I Vitelloni: ve lo ricordate il gesto dell’ombrello fatto dal grande Alberto Sordi ai lavoratori?

La dolce vita

Fellini nel corso della sua carriera da regista ha vinto quattro Oscar al Miglior Film Straniero (1957, 1958, 1964 e 1975), e l’Oscar Onorario nel 1993 proprio nell’anno della sua morte. Con l’attrice Giulietta Masini diretta in diversi suoi film (fra cui “Lo sceicco bianco” e “Le notti di Cabiria“) ha formato una delle coppie più affiatate sia professionalmente che nella vita reale: un legame struggentemente intenso. Proprio a lei in lacrime, in quella notte di Los Angeles nel 1993, per il conferimento al marito dell’Oscar Onorario, Fellini disse affettuosamente : “Please, stop Crying!”. La scomparsa del marito fu un colpo fatale per la Masina, che dopo soli cinque mesi “raggiunse” l’inseparabile marito.

Dopo la scomparsa di Fellini specialmente in Romagna, per rendergli omaggio, si decise di esporre sul lungomare riminese locandine ornate con l’immagine dei suoi film e descrizioni annesse. Il cinema di Federico Fellini è un patrimonio che ha forgiato e forgierà registi attuali e delle future generazioni: del resto dire quale dei suoi film possa essere etichettato come il migliore non è possibile. C’è solo l’imbarazzo della scelta.

photo credit: Thomas Hawk via photopin cc

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