Il fotoritocco come tutte le altre attività riguardanti la fotografia ha una propria filosofia e delle regole che possono essere infrante, ma per farlo occorre conoscerle. Nell’articolo precedente abbiamo analizzato le insidie inerenti ad una postproduzione eccessiva che rende l’immagine irreale. Oggi approfondiremo le possibilità di applicare una post invasiva per creare immagini di fantasia, ma vedremo che anche in questo caso occorre rispettare delle regole.
Anche le immagini più fantasiose devono avere un minimo di coerenza al loro interno. Se ad esempio decido di inserire un personaggio che cammina su una strada, questo deve dare l’apparenza che sia appoggiato al suolo, non che voli (errore frequentissimo in questo genere di post). Occorre tenere conto che un’immagine, anche se irreale, funziona solo se racconta una storia. Come nel caso della fotografia oggettiva anche per quella di fantasia tutti gli elementi del linguaggio fotografico devono contribuire alla trasmissione del messaggio, questo vale anche per il fotoritocco. Pertanto ok dare libero sfogo alla fantasia ed agli artifici digitali purché questi abbiano un senso.
Torniamo alla foto della strada dove vogliamo aggiungere un personaggio, va benissimo che sia un uomo coniglio, Daitan o un marziano. Questa immagine deve però essere coerente. Il nostro marziano proietterà delle ombre ad esempio che si dovranno uniformare con quelle del resto della foto. Tono e nitidezza degli elementi aggiunti dovranno essere in accordo con tutta l’immagine, a meno che il disaccordo non sia strettamente funzionale alla comprensione del messaggio. Anche nel realizzare immagini fantasiose serve attenzione, logica e ragionamento. si può realizzare un fotoritocco invasivo e creare immagini surreali o totalmente impossibili, ma nulla deve essere fatto a caso, tutti gli interventi di post produzione devono essere motivati, e funzionali alla trasmissione della storia.
