Non è facile entrare a far parte del mondo del calcio e anche quando ci sei dentro, ci sono tante nuove sfide da affrontare. Ne sa qualcosa il giovane Nicolò Zaniolo, giocatore della Roma. Durante l’ultimo derby della Roma è stato vittima di diversi insulti da parte dei tifosi, insulti che riguardavano in particolar modo sua madre, Francesca Costa. Perché la donna è al centro di questi insolenti cori? Andiamo a scoprire qualcosa di più sulla vicenda e su Francesca Costa.
Chi è Francesca Costa
Iniziamo dal principio: chi è Francesca Costa? Per chi non lo sapesse si tratta della mamma del giovane Nicolò Zaniolo. Romana e romanista, Francesca ha 41 anni, è la più classica delle belle brune e, nonostante fino a pochissimo tempo fa fosse sconosciuta al grande pubblico, può vantare un certo seguito su Instagram nonostante il profilo privato. Uno degli aneddoti più divertenti su Francesca è il suo incontro con Francesco Totti. «L’ho visto la prima volta che siamo stati a Trigoria. E’ venuto da noi e io mi sono messa a piangere. Mi ha detto: ‘Ma che piangi per me?’. Io non riuscivo a parlare. Nicolò mi ha detto: ‘Ma che figure mi fai fare?’. C’era anche mio marito Igor che si è messo a ridere». E’ sposata con un ex calciatore, Igor Zaniolo. Insomma, la carriera di Nicolò forse era un po’ segnata fin dall’inizio.
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Gli insulti contro Nicolò
Il giovane ragazzo da poco nella squadra ha già dato prova di avere una grande forza d’animo. Nell’ultimo derby i cori degli haters erano tutti per lui o meglio contro di lui. Tantissimi cori ricchi di insulti nei confronti di Francesca: “la mamma di Zaniolo è una puttana“, era senza dubbio il motto più gettonato. Nicolò però non si è fatto distrarre. Concentrato sul suo lavoro ha portato a casa una bella partita. Francesca ha raccontato la vicenda attraverso i social, concentrando l’attenzione su ciò che quei cori lasciano nelle persone. “Mi scrivono che quegli insulti sono partiti in risposta ad un fallaccio fatto da Nicolò: mi limito a dire che c’erano arbitro e Var a giudicare e che i cori li intonavano già nel pomeriggio a Ponte Milvio. Li chiamano sfottò, ma gli sfottò sono altri. Mi dicono: ‘ci sono sempre stati’, ma non per questo, sono giustificabili. Io uso molto l’ironia, e con mio marito ci abbiamo riso su. Ma non è certo simpatico, mi dispiaceva per mia figlia. Poi le abbiamo un po’ spiegato e… vabbè, pazienza. Ma un ragazzo di 20 anni che non si fa deconcentrare da una cosa così, per me resta un vanto“.