New entry nella stagione in partenza de I Medici 3, Francesco Montanari debutterà nel ruolo di Girolamo Savonarola questa sera, lunedì 2 dicembre 2019, su RaiUno. Romano, classe 1984, Francesco è nato il 4 ottobre. Con il suo metro e 78 di altezza per 69 chili di peso, il trentacinquenne affascina per lo sguardo profondo e i riccioli ribelli. Ma soprattutto per il talento. Formatosi all’Accademia nazionale d’arte drammatica, Francesco si chiede sulla sua pagina Instagram personale: «Davvero devo scrivere “attore”?».
Francesco Montanari, esordi e carriera
E attore lo è davvero Francesco, nazionalmente riconosciuto come tale dal 2008, nel ruolo del ‘Libanese’ in Romanzo Criminale – La serie, ispirata alla vera storia della banda della Magliana. L’anno successivo, mentre al cinema è nel film Oggi sposi, porta in scena contemporaneamente Sunshine e Il Calapranzi per il teatro. Protagonista di Killer Joe e Piccoli equivoci, ritorna al cinema in Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata, accanto a Vanessa Hessler per la regia di Carlo Vanzina. Nel 2012, appare nel videoclip di Ligabue M’abituerò e nel cortometraggio L’ultimo giro di valzer, in cui interpreta – accanto a Serena Autieri – un uomo malato di SLA. Sempre per il piccolo schermo, entra a far parte – nel 2013 – di Squadra Antimafia per ritrovarsi poi in Come non detto, dove interpreta una drag queen. Nel 2018, il ruolo di PM ne Il cacciatore gli vale il premio come miglior interprete maschile all’edizione annuale del Cannes International Series Festival.
Vita privata dell’attore
Diversi i flirt che hanno visto Francesco protagonista: la relazione più importante, prima del matrimonio con la spumeggiante Andrea Delogu, è stata quella con la collega Vanessa Hessler. Dopo un paio di anni insieme, nel 2013 i due hanno però deciso di separarsi. Successivamente Montanari ha conosciuto la conduttrice trentasettenne, con cui è felicemente sposato dal 2016, dopo tre anni di fidanzamento. In passato, durante un’intervista a Vanity Fair ha rivelato di andare in terapia. «Mi ha spinto mia moglie: – ha affermato – ti costringi ad un’azione faticosa, con l’analisi. Ma sai che è come farti una doccia, pulirti del fango quotidiano non del corpo ma del pensiero. Io per esempio soffro molto il senso di colpa, il giudizio degli altri, l’intimidimento. […] Mi guardo allo specchio e mi chiedo sempre: “Ma andrò bene?”».
