“Farò di tutto per impedire che Priebke sia sepolto a Roma, città antinazifascista“. Questo aveva dichiarato ieri il sindaco di Roma Ignazio Marino rispetto alla possibilità che Erich Priebke, capitano delle SS e responsabile della realizzazione del massacro delle Fosse Ardeatine, fosse sepolto a Roma. Oggi Marino ribadisce il divieto inderogabile di celebrare i funerali e di utilizzare o occupare qualunque spazio pubblico.
La posizione della Chiesa è stata chiara fin da subito: nessuna chiesa di Roma celebrerà i funerali di Pirebke. A tal proposito, non si ferma la polemica innescata dal legale dell’ex capo nazista Paolo Giachini, il quale ha dichiarato: “Non mi risulta che la curia abbia negato i funerali, faremo i funerali a Villa Borghese o nel parco della Pineta dei sacchetti. Ma sono disposto a celebrarli in strada“. L’avvocato ha affermato che alcune chiese di tutta Italia si sarebbero offerte per i funerali. Inoltre ha più volte assicurato di non avere alcuna intenzione di celebrare una cerimonia politica. “Tutto sarà fatto con estrema riservatezza. Priebke è stato portato a Roma non di sua volontà, ma è morto qui. Roma avrebbe il dovere di ospitarlo, ma non vogliamo creare imbarazzi” ha ribadito ieri.Aumentano intanto le perplessità e le paure rispetto a quanto sta accadendo. Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma, in una intervista promette: “Se fosse necessario la gente è già mobilitata per protestare e io sarò con loro“.
Un lenzuolo bianco con la scritta “Priebke boia” è apparso ieri alla Fosse Ardeatine. Sabato invece un’altra scritta, “Onore a Priebke”, insieme ad una svastica, è comparsa vicino alla casa del generale. Sono stati invece fermati i cinque membri di “Militia” che hanno tentato di depositare un mazzo di rose dove abitava Priebke.