Il conduttore buono della televisione italiana si racconta agli studenti dell’Università Cattolica di Milano: Gerry Scotti mette la sua conoscenza e la sua esperienza al servizio dei giovani, e intanto si confessa a Tv Sorrisi e Canzoni. Attualmente in onda con Conto alla rovescia, Gerry non ha nascosto la sua predilezione per il quiz: un «genere più costantemente presente nella storia della tv italiana – che, dice – ancora oggi, alle 7 di sera, l’ora di punta, si “pappa” la metà del pubblico. Per me è un bene: – ammette – in tempi in cui si va in palestra dalle 6 del mattino fino alle 20 di sera per allenare il fisico, il quiz ci allena un po’ la testa». Un genere che conduce con successo, così come tutti i programmi in cui, nell’arco della sua carriera, si è cimentato. E in merito a ciò non ha nascosto una ‘rivelazione’.
Gerry Scotti si racconta: «Io vengo da una famiglia modesta ma ero molto curioso»
«Io ho fatto tutti i programmi più “nazional-popolari”, – ha ammesso Gerry intervistato da Tv Sorrisi e Canzoni – quelli che gli intellettuali e certi colleghi snobbavano. Ho cercato di farlo con onestà e dignità e sono felice che ora qualcuno li consideri un pezzo di storia del Paese». Anche lui, d’altra parte, è un pezzo di storia della televisione italiana, una posizione raggiunta con una “buona palestra in radio” e una solida preparazione alle spalle: «Studiate! – ha suggerito il ‘dottor Scotti’ – Io vengo da una famiglia modesta ma ero molto curioso, ho fatto il liceo classico e i prof dicevano ai miei: “Ma cosa se ne farà questo ragazzo di greco e latino? Non era meglio fargli fare un istituto tecnico?”. E invece poi mi è servito, perché il sapere viene sempre fuori, anche in tv: un conto è conoscere mille parole, un conto 10 mila. Io poi invecchiando leggo sempre meno il copione e in tv chi usa meno il copione dura di più».
«Evitate come la peste la superficialità»
Proprio sul ‘punto’ copione viene fuori un retroscena interessante: «Solo a “Striscia” – ha confessato Gerry – devo leggerlo, perché lì – ha spiegato sul tg satirico di Canale 5 – ogni parola è a rischio di querela e in tribunale poi ci vanno gli autori, mica io!». Poi, un ultimo consiglio ai ragazzi: «Evitate come la peste la superficialità. Fate quello che vi pare, ma fatelo bene».