Gerusalemme capitale: palestinese ucciso da soldati israeliani a Gaza. La notizia è di questi minuti. Si tratta della prima vittima registrata durante le proteste incorso, scaturite dalla decisione degli Stati Uniti, Donald Trump, di spostare l’ambasciata americana dal Tel Aviv a Gerusalemme e di riconoscere la città santa come capitale dello Stato ebraico.
Ne ha dato conferma il ministero della Sanità di Gaza, riferendo che la vittima palestinese è il 30enne Mahmud al Masri, ucciso oggi 8 dicembre lungo il confine. Intanto salgono ad almeno 250 i palestinesi feriti in Cisgiordania. L’esercito israeliano ha confermato di aver sparato a due persone lungo il confine, accusandole di essere “i principali istigatori di rivolte violente”.
Le informazioni che giungono sono ancora confuse e frammentarie. Alcune fonti parlano infatti di due palestinesi uccisi dai soldati israeliani e 15 persone ferite nella Striscia di Gaza, sul confine. L’esercito israeliano riferisce intanto che centinaia di palestinesi stanno facendo rotolare pneumatici in fiamme e lanciando pietre contro i soldati. “Durante i disordini i soldati dell’Idf hanno sparato ‘selettivamente’ contro due principali istigatori”, hanno riferito fonti dell’Esercito. Il ministero della sanità di Gaza ha confermato i due uccisi, tra cui Mahmud al Masri.
In corso proteste anche in Turchia e Pakistan contro la decisione di Trump. Ad Istanbul sono scesi in strada circa 10mila manifestanti; cortei e disordini anche ad Ankara e in altre città della Turchia, e in Pakistan, dove partiti religiosi, commercianti, studenti, avvocati ed esponenti della società civile sono scesi in piazza in numerose città del Paese.
Un manifestante palestinese è rimasto ucciso negli scontri con l’esercito israeliano nei pressi della linea di demarcazione con Gaza. Lo ha reso noto il ministero della Sanità della Striscia → https://t.co/G9jubXEI2F pic.twitter.com/tDkKemJe77
— Rainews (@RaiNews) 8 dicembre 2017
Intanto Trump non arretra di un passo: “Ho mantenuto la mia promessa elettorale, gli altri non lo hanno fatto”, ha scritto su Twitter in merito all’annuncio di voler trasferire l’ambasciata Usa a Gerusalemme e aver dichiarato la città capitale di Israele. Il tweet è accompagnato da un video in cui compaiono gli ex presidenti Usa, Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama, e infine lui, Trump, dove tutti affermano che Gerusalemme è la capitale di Israele:
I fulfilled my campaign promise – others didn’t! pic.twitter.com/bYdaOHmPVJ
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 8 dicembre 2017