Omicidio Gianna Del Gaudio ultime notizie: chiuse le indagini sul delitto di Seriate, avvenuto la notte a cavallo fra il 26 e 27 agosto 2016, sembra ormai più che probabile che il marito della 64enne accoltellata a morte in casa, Antonio Tizzani, sarà processato. Sebbene lui si sia sempre dichiarato innocente, è stato l’unico indagato nel corso delle lunghe indagini e la Procura di Bergamo di dice certa che sia stato lui a togliere la vita alla moglie al culmine di un’accesa lite. L’uomo ha sempre portato a sua difesa la tesi dell’uomo ‘incappucciato’, che avrebbe visto con i suoi occhi fuggire via dopo il diletto, scavalcando il cancelletto di ingresso della villetta e dileguarsi nel buio. Pista, questa, mai suffragata da elementi oggettivi. Del presunto passaggio dell’incappucciato, infatti, gli inquirenti non hanno mai trovato la benché minima traccia. A Tizzani non rimane dunque che difendersi in aula.
Antonio Tizzani: perché la pista dell’uomo incappucciato non ha mai convinto
“Abbiamo parlato della chiusura delle indagini e di cosa significa questo per lui. È teso perché c’è la prospettiva di affrontare un processo, ma d’altra parte è abbastanza contento anche dell’ipotesi di andare in un aula di tribunale perché vorrebbe spiegare davanti a tutti che non avrebbe fatto mai del male alla moglie, che i due si amavano”, questo è emerso durante un approfondimento sul caso fatto a La vita in diretta. Antonio Tizzani non torna sui suoi passi e si dice convinto che fuori ci sia ancora impunito l’uomo che avrebbe sgozzato sua moglie. A rendere poco credibile la sua versione, tra i vari indizi, il sangue della vittima ritrovato nel lavandino del bagno. Segno che il killer dopo il delitto si è lavato le mani e non è corso via in pochi istanti, perché colto in flagranza, come Tizzani ha sempre asserito.

Daniela Roveri (Foto in alto) e Marilena Negri (Foto in basso)
Ipotesi serial killer nella Bergamasca: solo suggestione?
La pista del serial killer nella Bergamasca non è così remota. Si ricordino infatti i due casi tuttora irrisolti relativi agli omicidi della 48enne manager d’azienda, Daniela Roveri (Colognola 20 dicembre 2016) e Marilena Negri, la donna di 67 anni sgozzata nel Parco di Villa Litta a Milano, nel quartiere Affori, il 23 novembre 2017. L’ipotesi del collegamento far i tre delitti era stata presa in considerazione, sebbene nessun elemento concreto a supporto di siffatta pista sia emerso. Per questi due delitti le indagini sono ancora aperte.