Gli inquirenti impegnati nell’inchiesta sull’omicidio di Seriate starebbero cercando un mazzo di chiavi appartenente ad Antonio Tizzani e Gianna Del Gaudio: questo uno dei motivi per i quali ieri mattina la villetta del delitto è stata nuovamente perquisita. Si tratterebbe di un mazzo di chiavi della casa dei genitori che aveva Paolo Tizzani, figlio della coppia, che abita a una trentina di metri dalla casa dove la donna è stata uccisa e dal giorno dell’omicidio ospita suo padre, indagato a piede libero come atto dovuto. Quelle chiavi sarebbero di rilevante importanza per la ricostruzione dei fatti e per delineare il movente dell’omicidio, stando alle indiscrezioni delle ultime ore, ma al momento sarebbero introvabili.
Intanto si apprende – a darne notizia è L’Eco di Bergamo – che ci sarebbero discrepanze ed “elementi anomali” nella ricostruzione fornita dai familiari sulle ultime ore di vita della professoressa Gianna, e più precisamente sull’ultima giornata del 26 agosto. I coniugi Tizzani erano rientrati il giorno prima dalla loro vacanza in Campania, il 26 agosto- stando alla ricostruzione degli inquirenti ottenuta incrociando i dati forniti dai diversi testimoni sentiti in un mese di indagini – avrebbero fatto la spesa insieme e poi si sarebbero separati per sbrigare delle faccende ed incontrare delle persone. Chi?
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Sulla questione gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo, ma le indiscrezioni parlano chiaro e ruotano attorno al sequestro dei regali acquistati da Gianna ad Avellino e alla presunta gelosia del marito per la sua amicizia con un collega, che non è escluso possa essere stata il motivo della accesa discussione nata tra la coppia pochi minuti prima che si consumasse l’efferato delitto.