“Avevo perso la gioia di vivere, non davo più sollecitazioni al mio cervello per sottrarlo alla fissazione in cui era caduto” , rivela il Gigi Buffon in uno stralcio del libro ‘Demoni’ pubblicato da ‘La Stampa’. E il portiere ricorda in particolare un episodio di quel periodo buio: “Non potrò mai scordare una sfida di campionato contro la Reggina, in casa. Prima della partita, durante la fase di riscaldamento, mi è venuto un fortissimo attacco di panico . Davanti a tutti. Nessuno si accorgeva di niente e questo mi faceva sentire ancora più solo. Il cuore batteva a mille, il respiro diventava sempre più affannoso, pensavo di morire , pur sapendo che non sarebbe accaduto”. E adesso, pur non menzionando quel periodo della sua vita, Gigi Buffon parla per la prima volta a France Football dopo l’addio alla Juventus.
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Gigi Buffon oggi: “Sto meglio rispetto a cinque anni fa”
“Sto meglio ora rispetto a quando avevo 35 anni, sembra impossibile ma sento che sto meglio rispetto a cinque o sei anni fa”. E’ un Gigi Buffon carico per l’avventura da poco intrapresa al Paris Saint Germain quello che emerge dall’intervista rilasciata a ‘France Football’. “Magari questo è possibile perché ho cambiato metodo di lavoro, ma credo che alla mia età sia tutta una questione di motivazioni”, prosegue l’ex portiere della Juventus. “La concorrenza con Areola e Trapp? Mi trovo bene, ho un ottimo rapporto con loro; in un gruppo è importante avere rispetto e stima l’uno per l’altro. Il Psg giocherà circa 60 partite in stagione, è logico avere tre portieri importanti e non un solo titolare. La Champions? Voglio giocarci ancora, ma non è un’ossessione”, spiega il portiere campione del mondo a Germania 2006.
Gigi Buffon oggi: “Il cambio vita non è facile”
Spazio poi a una considerazione dopo il cambio di vita avvenuto questa estate con l’approdo a Parigi: “Dopo quarant’anni in Italia, non è mai facile cambiare la propria vita. Non avevo idea di come gli altri calciatori mi avrebbero accolto, ero anche un po’ preoccupato per questo. A volte finiamo per costruirci una zona di comfort e, per paura o per pigrizia, ci rifiutiamo di andarcene perché la novità è sempre spaventosa”. “Eppure, io sono l’esatto opposto. Mi piace mettermi in gioco, sono una bestia da competizione, mi piace progredire, mi piace affrontare le difficoltà e provare a superarle”, conclude Buffon.