Ogni anno, 28 aprile 2015, si torna a riflettere sulle vittime dell’amianto, la pericolosissima sostanza cancerogena utilizzata nella costruzione edilizia e industriale con cui sono entrati, e continuano ad entrare a contatto, ancora troppi operai in tutto il mondo.
Ecco alcuni dati per riflettere:
– secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, ogni anno muoiono per amianto oltre 100mila persone al mondo;
– 4mila le persone che perdono la vita in Italia ogni anno a causa delle varie malattie asbesto correlate;
– sul nostro territorio, secondo le stime stime di CNR-Inail, ci sarebbero ancora 32 milioni di tonnellate di amianto;
– 300 i siti italiani, individuati dalla Banca Dati Amianto del Ministero dell’Ambiente, che dovrebbero essere risanati al più presto per l’alto rischio di pericolosità;
– secondo Legambiente, solo metà delle Regioni italiane (e più precisamente Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Marche, Molise, Toscana, Umbria e Campania) avrebbe “mappato” l’amianto presente sul proprio territorio;
– solo 11 le Regioni italiane dotate di impianti per lo smaltimento dell’amianto.
Intanto, in occasione della Giornata delle vittime dell’amianto 2015, sono diversi i luoghi-simbolo ad aver messo in piedi una serie di eventi per sensibilizzare la cittadinanza. A Casale Monferrato ha inaugurato ieri la mostra “Oltre l’amianto: il Monferrato che vorrei” con i lavori della rete Scuoleinsieme, nell’ex chiesa della Misericordia. A Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, è in programma oggi 28 aprile dalle 9 alle 13 al Teatro Herberia il convegno “Liberi dall’Amianto: mappatura, bonifiche, smaltimento”, organizzato da Comune, AFeVA Emilia Romagna (Associazioni famigliari vittime dell’amianto) e Cgil Emilia Romagna. A Bari il Comitato Cittadino Fibronit e l’Associazione Familiari Vittime dell’Amianto di Bari ha in programma di incontrare la cittadinanza e fare il punto della situazione dopo la funzione religiosa che si terrà alle 19 presso la Parrocchia di San Sabino (in zona Torre Quetta).
In Sardegna l’appuntamento è mercoledì 29 aprile nel comune di Arborea, in provincia di Oristano, presso il Teatro dei Salesiani, dove si terrà un’intera giornata di studio e riflessione: in programma, oltre alle testimonianze dei familiari delle vittime, l’inaugurazione della mostra fotografica che documenta l’esperienza del settore cemento-amianto della Sardit e della Cema Sarda, proiezioni di filmati che illustrano i rischi per i lavoratori, una riflessione sul tema “Amianto ieri, oggi e domani: da problema a risorsa”.
Intanto c’è chi ha provato a raccontare la tragedia dell’amianto anche con la macchina da presa: si tratta di Francesco Ghiaccio, il regista grazie al quale il pubblico potrà conoscere più da vicino la vicenda Eternit a Casale Monferrato; al centro del racconto cinematografico, la storia di un trentenne – impersonato da Marco D’Amore – il cui padre operaio si ammala di cancro. Una storia di rinascita, così come è stata definita da regista e produttore, le cui riprese, ultimate nel mese di febbraio, diventeranno presto un film.
Cosa fare per non dimenticare la tragedia dell’amianto? Documentiamoci e parliamone, nell’attesa che il Piano Nazionale Amianto, approvato congiuntamente dai ministeri della Salute, del Lavoro e dell’Ambiente già nel 2013 e fermo da allora sul tavolo della Conferenza Stato Regioni, possa trovare i fondi necessari e diventare realtà.
(immagine tratta da commons.wikimedia.org)