L’educazione sessuale in Italia non è una materia scolastica e pone il nostro Paese decisamente indietro rispetto al resto d’Europa. Per questo i dati del sondaggio condotto dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia nel maggio 2013 sono preoccupanti. Indagando sulle abitudini sessuali delle giovani tra i 14 e 25 anni, si è scoperto che il 42% non utilizza nessun metodo contraccettivo, 3 su 10 hanno ricevuto corrette informazioni da medici o insegnanti, mentre la maggior parte apprende da fonti non qualificate.
La situazione è peggiorata sensibilmente negli ultimi anni, rispetto allo stesso sondaggio effettuato nel 2010; di conseguenza, aumentano il numero di giovani mamme, circa diecimila, che partoriscono ogni anno negli ospedali pubblici italiani.
I medici, quindi, pubblicizzano ed incitano i giovani all’utilizzo del preservativo, che oltre a proteggere da gravidanza, è ideale anche per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Ma nel nostro Paese un altro dato fa discutere: tra le donne vi è uno scarso utilizzo della pillola anticoncezionale, soltanto il 16,2% la usa regolarmente, rispetto al 41,5% della Francia, il 28% del Regno Unito e il 27,4% della Svezia”. Questo perchè se ne ignorano gli aspetti benefici: la pillola infatti combatte l’irregolarità del ciclo, acne, irsutismo, mestruazioni dolorose e abbondanti, ed inoltre è un contraccettivo sicuro quasi al 100%. Ovviamente essa va prescritta da un ginecologo, dopo un’accurato controllo, che sceglierà la composizione ormonale più adatta rispetto ad ogni esigenza.
Resta, quindi, da sottolineare l’importanza di fornire gli adolescenti di un’accurata informazione e di spingere le ragazze a consultare un medico per vivere al meglio e con serenità la propria vita sessuale.