Giusy Pepi scomparsa a Vittoria: ritrovata la 39enne, sposata e madre di cinque figli di cui si erano perse le tracce dal 15 ottobre scorso, ora ci si interroga del perché sia andata via di casa abbandonando i figli senza una parola. Avrebbe avuto un “motivo forte”, ha più volte ribadito Antonino Ciavola, capo della Squadra Mobile di Ragusa: “La signora ci ha riferito di vivere in una situazione di restrizioni da diversi anni. Giusy in queste settimane ha vissuto in un ambiente rischioso, dormiva all’interno di un vagone di un treno e andava a mangiare ogni giorno alla Caritas, segno che fuggiva da una situazione probabilmente divenuta insostenibile”.
Ad accusarla di abbandono dei figli (e sporgere denuncia contro di lei) il marito Davide Avola, che da subito si era detto convinto del fatto che quello della moglie fosse stato un allontanamento volontario e che la donna si trovasse a Palermo, dove in effetto Giusy Pepi è stata ritrovata. L’uomo però parlava di un presunto amante nella vita della moglie, un uomo che la donna aveva scelto di seguire infischiandosene della sua famiglia. Circostanza, questa, categoricamente smentita ieri pomeriggio, 23 novembre, da Ciavola durante un collegamento video con il programma di Canale 5, Pomeriggio 5.

Giusy Pepi filmata a Palermo
A domanda “Quindi Giusy non si trovava a Palermo in compagnia di un amante come sostenuto dal marito?”, Antonino Ciavola ha risposto: “Assolutamente no. Il motivo della sua fuga è legato a un disagio familiare importante che non voglio né posso rivelare”. “Giusy ha commesso un reato ma in questo caso sussistono delle giustificazioni, perché versava in condizione di pericolo. Quindi il suo comportamento antigiuridico può essere giustificato”. Gli inquirenti al momento stanno verificando su presunti maltrattamenti cui l’uomo avrebbe sottoposto la moglie. Si parla di gravi restrizioni nella sua libertà, di condizionamento psicologico e privazioni. Avola respinge ogni accusa ma, in questa fase di indagini, Giusy è stata posta sotto protezione della Polizia di Stato in attesa che venga fatta chiarezza sulla vicenda.