Gloria Rosboch uccisa da ex alunno: Gabriele Defilippi – reo confesso del delitto e pentito per l’atroce crimine commesso – è davvero intenzionato a diventare un uomo nuovo. La sua trasformazione è già in atto; diplomatosi nei mesi scorsi, è oggi uno studente universitario di Scienze Politiche. Dopo il silenzio seguito alla condanna a 30 anni di carcere in primo grado, Gabriele ieri ha presenziato, a Torino, alla cerimonia per i 20 anni del polo universitario del carcere Lo Russo e Cutugno di Torino: “L’università è un primo passo del mio percorso di riabilitazione”, ha detto.
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Gabriele Defilippi: un uomo nuovo grazie allo studio
“Studiare è un modo per chiedere scusa ai genitori della professoressa Gloria Rosboch. Da quando sono in carcere sono una persona diversa, ho abbandonato i personaggi che recitavo prima ma tutti i giorni faccio i conti con la mia coscienza”, questo il suo pensiero di ragazzo, oggi 25enne, finalmente consapevole dei gravi errori commessi e pentito. Il giovane il 13 gennaio 2016 strangolò la ex professoressa – che aveva precedentemente truffato, sottraendole con l’inganno 187mila euro – con la complicità dell’allora amante, Roberto Obert, condannato a 19 anni di reclusione. Il cadavere di Gloria Rosboch fu denudato e gettato dentro una cisterna dismessa, e rinvenuto solo grazie alla collaborazione di Obert che portò gli inquirenti nel luogo dell’occultamento.

Gabriele vuole chiedere scusa ai genitori di Gloria Rosboch
Ieri Gabriele davanti ai giornalisti è apparso diverso, non aveva più quell’aria glaciale e sfrontata sempre ostentata in questi anni. Palesemente appesantito, Defilippi sembra un’altra persona rispetto a quella che siamo stati abituati a conoscere attraverso le immagini trasmesse in tv. “Ho deciso di iscrivermi a Scienze Politiche e laurearmi, poi un giorno vorrei lavorare, ricominciare una nuova vita […] L’università è un primo passo del mio percorso di riabilitazione. Un modo per dimostrare concretamente che non sono più il Gabriele del passato, quello che indossava le maschere e che pensava di conquistare tutto con l’inganno”. “Non posso dimenticare quello che è successo. Con lo studio e questo percorso che ho intrapreso voglio chiedere scusa alla famiglia Rosboch anche se sono consapevole che non saranno accettate. Per dare un senso a queste scuse è necessario dimostrare di essere un Gabriele diverso. So cosa ho fatto e quanto mi pesa lo so solo io”, chissà se gli anziani genitori della professoressa di Castellamonte saranno disposti a concedergli il perdono.
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