Il primo passo del Governo 2018, con nomina di Presidente della Camera e Presidente del Senato, ha già portato alla rottura della coalizione di centrodestra. Ma non tutto è perduto. Infatti, è in programma stamattina alle 9 un vertice a palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Un incontro per tentare in extremis di evitare la spaccatura del centrodestra. Ieri la leader di Fratelli di Italia aveva chiesto un vertice per provare a superare le divisioni tra le varie forze politiche. Ma cosa è accaduto nella giornata di ieri?
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Rottura Lega – Forza Italia: Bernini-Romani il caso della discordia
Per la nomina delle due Camere in vista del Governo 2018, dopo un primo momento di empasse, è Salvini, alla seconda votazione per la presidenza di Palazzo Madama, a sbloccare la situazione votando Anna Maria Bernini (candidato Fi più digeribile per i 5Stelle che infatti parlano di «segnale positivo») anziché Romani, ovvero il candidato voluto da Berlusconi. La senatrice vede Berlusconi e rinuncia ma il dato è che c’è aria di intesa tra il Carroccio e i Pentastellati. Il Cavaliere risponde poco dopo con un durissimo comunicato dove sottolinea l’accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle.
Perché questa rottura tra Lega e Forza Italia?
La motivazione di Matteo Salvini sul perché si sia deciso di non votare Romani, non voluto dal Movimento 5 Stelle in quanto indagato, è presto servita: “L’unico modo per evitare l’abbraccio PD-5Stelle per eleggere il Presidente del Senato è scegliere un candidato del centrodestra che abbia il maggior gradimento possibile”, ha detto Salvini. “La scelta della Lega, che ha rinunciato ad ogni presidenza e ha indicato la senatrice Bernini di Forza Italia – aggiunge – rappresenta un coraggioso e generoso aiuto alla coalizione per evitare brutti scherzi e uscire dallo stallo, e un segnale all’Italia perché il Parlamento cominci a lavorare il prima possibile”. “Vista la disponibilità dei 5stelle a sostenere un candidato del centrodestra alla presidenza del Senato, noi ne appoggeremo uno dei 5stelle alla presidenza camera. Aspettiamo di conoscere nomi”. Di Maio apre subito: “Per la presidenza del Senato siamo disponibili a sostenere Anna Maria Bernini o un profilo simile.” Ma la Bernini in serata rinuncia…
È del tutto evidente che sono indisponibile ad essere il candidato di altri senza il sostegno del presidente @berlusconi e del mio partito.
— Anna Maria Bernini (@BerniniAM) 23 marzo 2018