Censimento sì, ma non dei rom. Così risponde Luigi Di Maio, vicepremier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, a Porta a Porta, nel salotto di Bruno Vespa, circa la presa di posizione di Matteo Salvini. Per Luigi Di Maio va fatto “un censimento dei raccomandati che ci sono nella publica amministrazione e anche in questa azienda, la Rai”. Il ministro dello Sviluppo economico lo dice a ‘Porta a porta, spiegando che non si tratta di “nessuna azione intimidatoria, però credo che su questo se c’è un governo del cambiamento dobbiamo ristabilire un po’ di merito”. Durissima la reazione dell’opposizione: “Di Maio è ossessionato dal controllo di viale Mazzini e dalla lottizzazione delle poltrone: le sue dichiarazioni umiliano tutti i dipendenti del servizio pubblico e sono l’ennesima gravissima intimidazione, dopo le minacce di epurare i direttori”. ribatte Michele Anzaldi del Partito Democratico.
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Migranti, Di Maio: “Piena sintonia con Salvini”
Sul caso migranti e la politica varata da Matteo Salvini, Luigi Di Maio spiega: “Siamo compattissimi, ora la musica è cambiata. E’ bastato dire qualche no. Con qualche sano no in Europa otterremo tanti sì. L’Italia non si accoda più, è finita quell’epoca. Ora inizia un’altra era, secondo gli interessi dell’Italia”. Quindi aggiunge: “Quello di Salvini è un complesso che non ho: abbiamo stili completamente diversi ma il presidente Conte sa fare la sintesi”.
Stadio Roma, Di Maio prende le distanze da Virginia Raggi
Sul caso dello stadio di Roma, sempre a Porta a Porta, Luigi Di Maio ricorda che Luca Lanzalone “a Livorno con la sua professionalità di avvocato ci ha permesso di risolvere il problema dei rifiuti” e per questo “la sindaca Raggi decise di individuarlo come presidente. E il valore delle azioni di Acea hanno segnato il record di valore subito dopo la sua nomina”. Di Maio, però, sottoliena anche come “Parnasi ha dato soldi a tutti tranne che ai 5 Stelle, siamo gli unici che in questa vicenda non abbiamo preso una lira”.