Vai al contenuto
Home » News » Governo Conte riforme, Tria avverte: “Non critico i miei predecessori, ma io cambio marcia. Ecco come”

Governo Conte riforme, Tria avverte: “Non critico i miei predecessori, ma io cambio marcia. Ecco come”

04/07/2018 09:54

“Non è intenzione del governo adottare misure correttive in corso d’anno”. Così il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, esponendo davanti alle Commissioni bilancio di Camera e Senato a Montecitorio le linee programmatiche del Mef. “Il primo obiettivo qualificante è il perseguimento prioritario della crescita economica in un quadro di crescita e inclusione all’interno di una politica di bilancio, come più volte detto, per la riduzione del rapporto debito-pil” e l’attuazione “delle riforme” ha aggiunto. “Valutiamo ancora possibile chiudere il 2018 con un indebitamento intorno al livello programmato e confermato nel Def” dell’1,6%. “Siamo fiduciosi” ha detto il ministro dell’Economia. “I dati a consuntivo 2018 mostreranno un percorso in linea con questo obiettivo”, ha proseguito, riferendo che dalla “prima interlocuzione con la Commissione europea mi sembra anch’essa orientata ad aspettare dati a consuntivo anche per l’incertezza sull’output gap”.

Leggi anche: Tutte le notizie di politica con UrbanPost

Governo Conte riforme, Tria avverte: “un cambio di marcia”

Non mi piace concentrarmi sulla critica dei precedenti governi – ha osservato il Ministro dell’Economia Tria- ma se c’è stato un crollo degli investimenti pubblici le cause possono essere varie, ma certamente non è un fatto di natura, come non è un fatto di natura la degenerazione della spesa corrente e questo ha già posto problemi nella mia capacità contrattuale in Europa”. “Quando si chiede per anni flessibilità per investimenti pubblici e poi si fa il contrario – ha rimarcato ancora – è chiaro che bisogna dimostrare una svolta per avere maggiore capacità contrattuale”.

Governo Conte riforme, Tria: “Prima il pareggio di bilancio”

Rispondendo a una domanda sul pareggio di bilancio, Tria ha spiegato che “gli obiettivi di medio termine dovranno un po’ slittare, perché dobbiamo portare a termine il contratto di governo e perché non è il momento di fare manovre troppo ‘pesanti’ e restrittive” visto il previsto “rallentamento della crescita”.