E’ un Beppe Grillo in gran forma quello che arringa la folla di Piazza Duomo a Milano, e la minaccia, con un misto di ironia e serietà, fa tremare anche chi non fa parte in alcun modo della “classe politica”: Andatevene finchè siete in tempo.
E’ con questo messaggio chiaro che il leader del M5S apre il comizio milanese, per poi toccare tutti i temi che gli sono chiari, dai troppi sprechi, agli scandali bancari, alla crisi che stanno vivendo imprese e famiglie.
Il reddito di cittadinanza è la proposta principe, e Grillo si propone di reperire i fondi necessari a finanziarlo tagliando gli sprechi, a cominciare dai rimborsi ai partiti, “anche retroattivamente”. Poi, in alternativa al Redditometro, propone il Politometro: confrontare il patrimonio dei politici, tra quando sono entrati in politica, e quando smetteranno (in occasione di queste elezioni) e per l’eventuale arricchimento non dimostrabile con i redditi da parlamentare, far “intervenire” la magistratura.
Non mancano le frecciate a Bersani, Berlusconi e Monti (persino ad Ingroia, non nominato direttamente), ma la parte propositiva è prevalente: per rilanciare l’impresa parla di semplificare l’intera legislazione fiscale, fare sconti contributivi a chi assume Under 35, eliminare l’IRAP, defiscalizzare i primi 2 anni di vita delle imprese.
Al Grillo liberista che vuole abbassare le tasse, fa subito da contraltare il Grillo socialista che vuole nazionalizzare tutti i servizi pubblici: scuola, sanità, autostrade, acqua, eccetera…
Anche la MPS andrebbe nazionalizzata, a patto di mettere sotto inchiesta tutti i dirigenti del PD dal 1995 ad oggi.
Per il futuro le visioni sono ambiziose: nel giro di 20-30 anni eliminare l’utilizzo del petrolio per l’energia, in favore delle fonti “rinnovabili” e diminuire l’orario di lavoro da 40 a 20 ore settimanali. E ovviamente ci deve essere la rete web WiFi libera e gratuita per tutti.