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Guerrina Piscaglia, arresto padre Gratien: il sacerdote incastrato dal telefono cellulare

24/04/2015 08:05 - Aggiornamento 24/04/2015 08:10

È stato arrestato ieri pomeriggio, padre Gratien Alabi. Ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza a suo carico, stando alle ultime indiscrezioni emerse. Gli ulteriori “importanti elementi” emersi nel corso delle indagini, hanno quindi portato il Gip del tribunale di Arezzo, Piergiorgio Ponticelli, ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il religioso congolese di 45 anni. Una svolta imminente e attesa, questa, soprattutto alle luce del fatto che alla mezzanotte di oggi, 24 aprile, sarebbe scaduto il divieto d’espatrio per il sacerdote, che quindi avrebbe avuto la facoltà di andar via dall’Italia in ogni momento, qualora lo avesse voluto.

I carabinieri lo hanno prelevato dal convento dei Premostratensi in viale Giotto a Roma, all’Aventino, dove Gratien si era rifugiato in tutta segretezza dal giorno di Pasqua. Padre Gratien Alabi è stato trasportato nella caserma di Cortona, in provincia di Arezzo, dove si sono svolte le procedure di rito prima dell’arrivo ad Arezzo, previsto  per la tarda serata di ieri, 23 aprile.

Il quadro accusatorio messo in piedi dalla Procura ipotizza che il sacerdote abbia ucciso Guerrina Piscaglia fuori dalla canonica della parrocchia di Ca’ Raffaello, provvedendo anche all’occultamento e “distruzione o sottrazione” del cadavere. All’interno della canonina, infatti, i Ris di Roma dopo la scomparsa di Guerrina non trovarono alcuna traccia ematica sospetta che potesse far pensare ad un omicidio in loco. Ad incastrare Gratien, stando alle indiscrezioni emerse, proprio la convinzione degli inquirenti che il giorno della scomparsa della 50enne, 1° maggio 2014, il religioso fosse in possesso del telefono cellulare della donna, dal quale inviò sms di depistaggio. “Fino a che non vedrò l’ordinanza” – ha commentato l’avvocato di padre Gratien, Luca Fanfani – “non rilascerò commenti, ho necessità di capire quali siano gli elementi che hanno portato all’arresto”.